Ancelotti assicura: "Il Bayern funziona perché guidato da ex giocatori"

Il Bayern Monaco funziona perché è guidato direttamente da ex calciatori del club, “ed è questa la differenza”. Carlo Ancelotti affida a Radio Anche’Io Sport il suo pensiero ed entra così,…

Ancelotti allenatore Bayern

Il Bayern Monaco funziona perché è guidato direttamente da ex calciatori del club, “ed è questa la differenza”. Carlo Ancelotti affida a Radio Anche’Io Sport il suo pensiero ed entra così, di filato, nel dibattito sulla futura gestione del Milan made in China. L’allenatore del Bayern Monaco conosce bene la realtà del calcio italiano e benissimo quella del Milan,ecco che può valutare le rispettive differenze: “Così efficiente ed organizzato il Bayern Monaco? È una bella società con un’ottima organizzazione, guidato da ex giocatori, ed è questa la differenza. Il fatto che il presidente conosca certe logiche dello spogliatoio è un vantaggio”, ha detto.

Secondo l’uomo che ha portato l’ultima Champions League a Milanello, il Bayern Monaco “a parte questo è una società a ‘conduzione familiare’ dove si respira una bella aria, un bell’ambiente. Non è una sorpresa, è lo stile che utilizza questa società e questo presidente, le persone che lavorano sono qui da tanto tempo, c’è molta umiltà, serietà nel lavoro, è un po’ quello che si respirava al Milan”.

E invece, con il passaggio di proprietà alla Sino-Europe Sports per i rossoneri cambia tutto, compresa la scelta dei dirigenti che ha innescato alcune polemiche nelle ultime ore: “È la fine di un ciclo, il ciclo del grande presidente Berlusconi”, sottolinea Ancelotti.“C’è la tendenza a dimenticare cosa ha fatto Berlusconi nel calcio, nel Milan in particolare. Rimane un ciclo irripetibile, non solo per il Milan”, ricorda il tecnico che dei rossoneri è stato anche calciatore.

Adesso, dice, “c’è una nuova proprietà, speriamo e mi auguro che abbiano la conoscenza, la voglia e l’entusiasmo per riportare il Milan ad alti livelli. E per riportare il Milan ad alti livelli e l’aspetto economico è di primaria importanza“.

Per quanto riguarda il suo futuro, Ancelotti dice di preferire l’Europa all’Asia e quindi niente panchina cinese per lui. “Se andrò in Cina? Non credo, mi trovo bene in Europa. 50 milioni all’anno? Si, ma i cinesi stanno comprando un po’ dappertutto. Da un punto di vista tecnico è un campionato ancora indietro, non è solo un problema di allenatori ma di organizzazione. Mi piace l’Europa, la preferisco”. E perché no, “magari invecchiando” anche da commissario tecnico.