Fininvest più forte con la cessione del Milan, parola di Marina Berlusconi

Non commenta la scelta del padre ma non ha dubbi sull’effetto positivo che questa avrà sul Milan. Marina Berlusconi, figlia primogenita di Silvio Berlusconi, a Il Sole 24 Ore di questa…

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Non commenta la scelta del padre ma non ha dubbi sull’effetto positivo che questa avrà sul Milan. Marina Berlusconi, figlia primogenita di Silvio Berlusconi, a Il Sole 24 Ore di questa mattina, dichiara senza timore di smentite che ora Fininvest “è più solida”.

La cessione del Milan a SinoEurope Investment Management Changxing, secondo Marina “avrà un impatto molto positivo: da una parte i 740 milioni andarnno a migliorare ulteriormente una situazione finanziaria già invidiabile, dall’altra, non dovremo  più  far  fronte a esborsi che avevano ormai raggiunto picchi di 100-150 milioni annui”.

Nelle scorse settimane CF – calcioefinanza.it aveva anticipato alcuni degli effetti che la cessione del Milan avrebbe avuto sulle casse Fininvest in base alle cifre ufficiose che giravano.

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Oggi scrive il Sole 24 Ore, a livello consolidato Fininvest potrà contare su una plusvalenza rotonda: 564 milioni di euro. Mentre la spa a fine anno avrà una liquidità di 700 milioni.

L’utile di gruppo di quest’anno, dunque, non potrà che beneficiare in maniera rilevante della  valorizzazione dell’asset. A livello di spa, invece, la cassa aumenterà sensibilmente.

La società non registrerà alcuna plusvalenza, poiché il valore di bilancio era stato adeguato di fatto ai prezzi a cui si è poi chiusa l’operazione, tuttavia potrà contare sui 500 milioni di mezzi freschi che verranno versati dalla  cordata cinese.

Ciò significa che, a fine anno, la spa avrà una liquidità complessiva vicina ai 700  milioni di euro, erano 330 milioni a fine 2015.

In ogni caso i pilastri che reggeranno l’attività  di  Fininvest continueranno a restare le tre storiche aree di business: Mediaset, Mondadori e Banca Mediolanum.

E per ciascuna di esse Marina Berlusconi ha le idee piuttosto chiare: «Per quanto riguarda  Mediaset, che è ovviamente l’asse portante del gruppo Fininvest, la tv generalista va bene e la pubblicità  torna  a  crescere,  smentendo i profeti di sventura  che davano per prossimo alla fine questo modello di business».

Mediaset, infatti, ha chiuso il semestre con una raccolta pubblicitaria in miglioramento del 3,7% in Italia e del 7,3% in Spagna. Nessun timore, inoltre, dei francesi.

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Nel frattempo: «Mondadori  è tornata all’utile e prevede risultati in significativa crescita nei  prossimi anni, genera cassa, diciamo tra i 40 e i 50 milioni l’anno, con cui ha finanziato le sue acquisizioni, dai libri Rizzoli al digitale di Banzai Media».

Quanto a Banca Mediolanum, di cui Fininvest ha il 30% del capitale, il presidente della holding chiosa così: «I numeri eccellenti li avete visti tutti». Nel semestre il totale delle masse gestite e amministrate è salito a 71,52 miliardi di euro, in crescita del 2% rispetto al dato al 30 giugno 2015 e dell’1% rispetto al saldo di fine 2015.