La stagione 2016/2017 che sta per aprirsi vedrà a livello europeo il grande tormentone del possibile sorpasso dell’Italia ai danni dell’Inghilterra. E a dire il vero anche la Germania non è mai stata così vicina.
Anche se i tifosi italiani, memori dei fasti degli anni ’90 e 2000, sono spesso portati al pessimismo più acuto, una analisi dei risultati degli ultimi anni dice che l’impresa è possibile.
Innanzitutto perchè negli ultimi anni l’Inghilterra, che ad oggi (4 agosto 2016 data del sorteggio dei playoff di Champions League ed Europa League) ci distanzia di 2,226 punti, non è mai stata così vicina. E pure la Germania avanti di 6,119 punti non è più irraggiungibile.
Vi è poi un aspetto sconosciuto ma che emerge da una analisi del ranking. L’Italia negli ultimi 4 anni (ovvero quelli che insieme alla stagione che va ad iniziare formeranno il ranking del prossimo anno) ha ottenuto risultati sul campo migliori della Germania e dell’Inghilterra.
In altre parole: se oggi Inghilterra e Germania sono ancora davanti a noi (rispettivamente terza e seconda nel ranking dietro all’imprendibile Spagna) è solo perchè a loro vengono garantiti maggiori bonus a livello europeo.
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Come noto l’UEFA nella classifica per nazioni tiene conto dei risultati sul campo corretti da alcuni bonus assegnati alle squadre in base al loro avanzamento nei tornei.
Ebbene, considerando i risultati degli ultimi 4 anni la Spagna continua ad essere imprendibile: ha sommato un totale di 24,57 punti di bonus ma anche un impareggiabile 60,29 in termini di punti sul campo (si tratta della somma delle 4 medie annualli in termini di punti e bonus).
Diversa invece la situazione di Germania e Inghilterra che con 20,14 e 18,39 punti bonus a testa hanno avuto più dell’Italia (12,83) ma per quanto riguarda i punti guadagnati sul campo hanno fatto peggio di noi.
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Dal 2012-2013 ad oggi la Germania ha collezionato 44,79 punti (ovvero 11,20 all’anno) mentre l’Inghilterra fa 42,11 ovvero 10,53 all’anno.
Le squadre di Serie A impegnate in Europa, invece, ogni anno realizzano una media di 11,56 punti per un totale nel quadriennio di 46,25 punti.
Insomma: ogni complesso di inferiorità nei confronti di inglesi e tedeschi è del tutto ingiustificato. Ce la possiamo giocare con tutti, a distanza e negli scontri diretti, soprattutto se ad essere chiamato in causa è il livello “medio” dell’Europa League.
E’ un dato di fatto che le nostre squadre, benché non abbiano mai vinto in questi anni la Coppa hanno un comportamento mediamente migliore rispetto a inglesi e tedesche.

Ecco perchè in questo senso anche un eventuale declassamento della Roma in Europa League non sarebbe un dramma: avrebbe riflessi nel breve sugli incassi del club giallorosso ma potrebbe invece nel lungo periodo portare maggiori benefici sportivi, sia in termini di ranking del club (oggi penalizzatissimo nei sorteggi dal suo 51esimo posto europeo) sia al ranking italiano.
Lo scorso anno proprio la Lazio eliminata nei preliminari fu alla fine capace di collezionare 15 punti (1 più della Roma eliminata agli ottavi di Champions) ottenendo il secondo punteggio migliore per una italiana totalmente senza bonus. Ed è ipotizzabile che – visto il loro valore – i giallorossi possano anche fare meglio, avanzando moltissimo nella competizione.
Del resto quando (nel 2014/2015) le squadre italiane affrontarono con convinzione l’Europa League ottennero il miglior risultato degli ultimi anni, con Fiorentina e Napoli semifinaliste nell’anno che oltretutto vide la Juventus giocare la finale di Champions.