Alessandro Nuccilli o Alessandro Monzi? Il «mistero» della doppia identità del nuovo patron del Pavia Calcio sta tenendo banco una città ancora frastornata per l’addio di Xiadong Zhu, il presidente che aveva promesso la Champions ma poi se n’è tornato in Cina, svendendo, per un euro, una società sommersa da 5 milioni di debiti. Ne scrivono oggi i giornali locali come La Provincia Pavese oltre al Corriere della sera.
Ma dalla Toscana arriva una notizia che ha lasciato tutti a bocca aperta. A fine 2014 Nuccilli si interessò all’acquisto della Robur Siena, ma si presentò al presidente Antonio Ponte e alla stampa con un altro nome, o meglio, cognome: Monzi. Al telefono con il Corriere, Ponte conferma: «Noi lo conoscevamo così».
Un affare mai andato in porto in seguito al quale il nuovo patron del Pavia si è interessato a diversi club, tutti prossimi al fallimento, non comprandone mai nessuno. Fino al febbraio di quest’anno, quando è iniziata la sua avventura in serie D nel Foligno. Un’avventura finita il mese scorso quando ha riconsegnato al sindaco le «chiavi» della società fallita.
Dopo l’acquisto del Pavia Calcio, intanto continua la diaspora dei giocatori e indiscrezioni parlano della risoluzione del contratto con il direttore generale Nicola Bignotti (dato vicino al Chiasso, nella serie B svizzera, lui che in passato era stato al Bellinzona) e con il responsabile della prima squadra Aldo Preite.
Nel frattempo – scrive La Provincia Pavese – A a Pavia rimarranno altri debiti da ripianare e c’è da pensare alla gestione economica, e non solo organizzativa, della prossima stagione di Lega Pro. Ieri sera si attendeva la bocciatura ufficialmente da parte della Covisoc del Pavia calcio al primo step delle iscrizioni, comunicazione non arrivata ufficialmente al club e che probabilmente avverrà oggi.
Scontato comunque il provvedimento visto che il Pavia ha pagato solamente la quota di iscrizione entro il 30 giugno ma non ha rispettato gli altri parametri economico-finanziari previsti dalle normative federali.