Il Padova, tornato da poco tra i professionisti, potrebbe presto poter contare su uno stadio rinnovato e all’altezza delle ambizioni di una squadra che a fine anni novanta ha militato in Serie A. A sottolinearlo è Roberto Regni, ingegnere della Area Progetto Associati, che in passato si è occupato di coordinare i lavori per la ristrutturazione dello stadio Friuli di Udine.
Regni, che ha parlato ai microfoni di Il Mattino di Padova, ha indicato proprio nell’impianto friulano un modello da seguire: “L’Euganeo ha le condizioni strutturali e architettoniche per un intervento di sistemazione che consenta di renderlo uno stadio più moderno e confortevole per i tifosi”.
Il Friuli, infatti, ha subito una ristrutturazione praticamente radicale, mantenendo inalterata solo la tribuna ad arco e realizzando intorno un moderno anello di nuovi posti. A conferma della bontà dei lavori c’è stata la capacità di portarli avanti senza influire in modo negativo nella stagione della formazione bianconera.
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Il modo in cui l’Udinese è riuscita a portare avanti il progetto è stato apprezzato anche oltre i nostri confini italiani. Regni si dice quindi fermamente convinto di poter ripetere un’iniziativa simile anche allo stadio di Padova: “Possiamo ripetere l’esperienza anche a Padova, il Friuli era molto simile all’Euganeo. Ma per farlo servono una società e un sindaco che sposano l’iniziativa”.
Forte della sua esperienza passata, l’ingegner Regni ha le idee chiare su quale dovrebbe essere il percorso da portare avanti per rimettere a nuovo lo stadio di Padova: “Si parte da una legge, la numero 157 del dicembre 2013. All’interno della legge di stabilità, infatti, sono state inserite norme specifiche che favoriscono la ristrutturazione degli impianti sportivi esistenti, rendendoli polifunzionali“.
Per realizzare il progetto è ovviamente fondamentale avere un’idea chiara dei costi da sostenere: “La legge prevede agevolazioni se ad investire è un privato, perché i Comuni non devono avere più il peso degli oneri finanziari e di manutenzione di questi impianti. Nel caso di Padova serve ovviamente un piano economico e finanziario. Un privato deve poter recuperare le spese per l’impianto sportivo. Si possono creare degli spazi commerciali, degli uffici, dei ristoranti e altre attività. L’idea di uno stadio moderno è che sia vivo tutti i giorni dell’anno, non solo quando è in programma una partita. A Padova i vincoli previsti dal piano regolatore non rendono redditizio l’investimento in caso di uso commerciali, ma sono comunque disponibili deroghe utili in questi casi”. Non resta quindi che attendere per capire se la proposta avanzata dall’ingegnere potrà finalmente trasformarsi in realtà.