Diritti tv Serie A Sky vittima di Infront Mediaset? Cresce l’attesa, e lievitano i retroscena, in vista della decisione dell’Antitrust chiamata ad esprimersi (ad ormai due anni di distanza dall’assegnazione dei diritti tv per il calcio nel triennio 2015/2018) sul presunto accordo spartitorio «restrittivo della concorrenza» messo in atto da Sky e Mediaset con i favori di Lega Calcio e del suo advisor Infront nell’estate 2014. A scriverne oggi è il quotidiano Il Tempo.
Il verdetto dovrebbe essere ormai imminente, dopo che venerdì l’Agcom ha consegnato all’autorità garante della concorrenza il suo parere non vincolante, sostanzialmente allineato all’esito dell’istruttoria svolta dagli stessi uffici Antitrust.
Un lavoro, quest’ultimo, nel quale è emerso l’intenso e frenetico lavoro di lobbying svolto sia da Mediaset che da Sky a giugno 2014 quando, dopo l’apertura delle buste con le offerte per i pacchetti delle partite e prima che intervenisse il presunto «accordo di pace» tra i due big, per 21 giorni la Lega Calcio restò in impasse senza decidere achi assegnare i diritti.
In quei giorni Sky, come raccontano le mail interne tra i suoi manager allegate all’istruttoria Antitrust, mise in campo una strategia aggressiva per far passare la tesi di un gioco sporco da parte di Infront impegnata ad alterare le regole per favorire Mediaset ai suoi danni.
Alla vigilia del pronunciamento Antitrust, l’interrogativo è sullo sfondo: il presidente dell’autorità garante della concorrenza Giovanni Pitruzzella e i suoi commissari (nelle cui fila è entrato di recente anche l’editorialista del Gruppo Espresso Michele Ainis) terranno in considerazione gli esiti dell’inchiesta svolta dai loro uffici oppure, come filtra da alcuni rumors, potrebbe prendere una decisione nella sostanza molto più afflittiva nei confronti di Mediaset, Lega e Infront che di Sky, riconoscendo a quest’ultima il ruolo di semplice vittima?