Violenza negli stadi, la Grecia rischia la sospensione da ogni competizione

Rischio sospensione FIFA Grecia – La data cerchiata di rosso sul calendario greco è il 15 aprile: le autorità politiche e sportive elleniche hanno altri quattro giorni di tempo per…

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Rischio sospensione FIFA Grecia – La data cerchiata di rosso sul calendario greco è il 15 aprile: le autorità politiche e sportive elleniche hanno altri quattro giorni di tempo per evitare che la FIFA sospenda la membership della Grecia dall’organizzazione mondiale del calcio. Atene dovrà prendere una decisione definitiva sul regolare andamento della Coppa nazionale, annullata a inizio marzo dopo gli scontri tra durante il match di semifinale tra PAOK e Olympiacos.

Il governo greco aveva imposto la chiusura del torneo e la non assegnazione della Coppa, ma la FIFA nel suo regolamento vieta qualsiasi interferenza politica nelle decisioni sportive ed ha lanciato il suo ultimatum: o Alexis Tsipras cambia idea o la Federcalcio greca dovrà dire addio per qualche tempo alle competizioni internazionali, senza distinzione tra quelle per club o nazionali.

La vecchia deadline era per il primo aprile, poi la FIFA ha deciso di concedere qualche giorno in più per evitare quella che sarebbe una dolorosa esclusione. Il governo mondiale del calcio ha inviato una lettera alla Federcalcio greca (EPO) nella quale chiede di far ripartire “immediatamente” la Coppa nazionale: nella missiva di due pagine è scritto chiaramente, come riporta il quotidiano Kathimerini, che se così non fosse la membership FIFA sarebbe “sospesa”. Inoltre, la FIFA ha chiesto di riconsiderare le norme che permettono al governo di bloccare le competizioni sportive, poiché di fatto contrarie ai principi di indipendenza promossi e tutelati dalla FIFA.

Infatti, nel comunicato ufficiale che sposta la scadenza dell’ultimatum al 15 aprile, la Federcalcio mondiale, d’accordo con la UEFA, spiega di essere al fianco della EPO per cercare di trovare qualsiasi soluzione. La EPO, insomma, è considerata una sorta di vittima di una decisione governativa. Tra l’altro, non è nemmeno la prima volta che in Grecia il governo Tsipras decide di fermare il pallone: anche lo scorso anno, a febbraio, era stato imposto lo stop del campionato a seguito di alcuni scontri tra ultras. Dal punto di vista politico, oggi come ieri, il protagonista della vicenda è Stavros Kontonis, vice ministro dello Sport: “Non potevamo ignorare una legge approvata dal Parlamento e applicata alla lettera – aveva detto poco prima di ricevere la lettera della FIFA – Tuttavia, sto ascoltando tutti i suggerimenti”. La speranza è un passo indietro e una finale di Coppa di Grecia senza inutili scontri.

 

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