Berlusconi apre a Vivendi: «possibili forme di collaborazione con Mediaset»

«Vivendi è molto interessata all’Italia. Sono molto amico di Bolloré che manifesta interesse su alcune cose, non Mediaset ma sulla nostra capacità di fare prodotti per tutte le televisioni, i…

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«Vivendi è molto interessata all’Italia. Sono molto amico di Bolloré che manifesta interesse su alcune cose, non Mediaset ma sulla nostra capacità di fare prodotti per tutte le televisioni, i format, i programmi e il portafoglio di film e di altri spettacoli molto vasto». Silvio Berlusconi ha commentato così ai microfoni di Rtl 102.5 le indiscrezioni pubblicate oggi dal quotidiano La Repubblica, secondo cui Mediaset potrebbe presto finire sotto le insegne francesi, attraverso uno scambio azionario.

«Con Vivendi», ha sottolineato l’ex premier, «si potrebbero trovare forme di collaborazioni, ma non sono molto informato perché di tutto si occupano mio figlio Pier Silvio e Fedele Confalonieri».

Secondo Repubblica, i colloqui delle settimane scorse tra esponenti della famiglia Berlusconi e i vertici della società transalpina avrebbero già portato a un accordo di massima. Uno scambio azionario tra Vivendi e Mediaset sancirà l’accordo tra i due gruppi dei media che a un gradino inferiore si svilupperà attraverso la gestione da parte di Canal Plus dei canali di Mediaset Premium, e a un livello più alto prevede la coproduzione di contenuti di qualità che andranno ad arricchiere i palinsesti della nascente piattaforma Over the top (tv via Internet) alternativa a Netflix nell’Europa del Sud.

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Insomma, secondo il quotidiano diretto da Mario Calabresi, un piano ad ampio raggio sarebbe stato messo a punto da Bolloré, il suo entourage e dallo stesso Berlusconi, il quale alla soglia degli 80 anni si sarebbe ormai convinto che il futuro di Mediaset non può essere gestito in famiglia (in un primo momento aveva pensato di avviare il negoziato con il suo “amico” Murdoch che però gli ha fatto sapere di volersi concentrare su Time Warner).

Proprio le resistenze dei figli a una vendita secca di Mediaset hanno fatto in modo che il passaggio di mano avvenga in modo graduale e progressivo. Ma fin dall’inizio dovrebbero essere messi nero su bianco anche i passaggi successivi che porteranno nell’arco di qualche anno Vivendi a controllare il gruppo del Biscione e la famiglia Berlusconi a detenere un pacchetto importante della società media francese.

Di tutto ciò sarebbe stato informato anche il governo di Matteo Renzi, probabilmente da Bolloré in persona in un incontro con il premier italiano svoltosi circa un mese fa mentre per il fronte Mediaset è il presidente Fedele Confalonieri che ha fatto sapere a palazzo Chigi dell’operazione allo studio.

L’accelerazione, sottolinea ancora Repubblica, sarebbe avvenuta a causa del pessimo andamento dei conti di Mediaset Premium, la pay tv che per fare concorrenza a Sky si è assicurata i diritti della Champions League di calcio per la cifra stronomica di 710 milioni in tre anni. La prevista crescita di abbonati non si sta verificando nei termini sperati e a Cologno Monzese si è acceso l’allarme rosso.

La possibilità poi che nel prossimo futuro possa prendere piede la tv on demand grazie alle serie tv che Netflix ma anche i grandi aggregatori digitali potranno offrire agli utenti, ha reso la situazione ancora più delicata. Questa situazione è ovviamente nota a Bolloré così come al suo consiglio di amministrazione, poco propensi a un accordo che riguardi solo l’accollo di Premium e delle sue perdite da parte di Canal Plus. Mentre invece c’è più interesse da parte di Vivendi a entrare nel settore della tv italiana “in chiaro” dove Mediaset mantiene una solida quota di mercato nella raccolta pubblicitaria (il 57% del totale).