Bilancio Udinese 2015, il club friulano ringrazia le plusvalenze. Nel rendiconto finanziario al 30 giugno 2015, infatti, la società dei Pozzo è quasi in equilibrio grazie agli affari sul mercato. Non una novità in Serie A, come è emerso dall’indagine della Gazzetta dello Sport. Anche se nessuno si avvicina ai numeri dei bianconeri.
Il bilancio Udinese 2015 si è chiuso con un rosso di 5.958.674 €, in miglioramento rispetto al -12,1 milioni del 2014. Come i friulani sono arrivati a queste cifre? L’analisi di CF – Calcioefinanza.it parte dal quadro generale del conto economico.

Fatturato in leggero calo, costi in deciso aumento: questo il quadro dei conti dell’Udinese nel 2014/15. Un quadro per nulla positivo, tanto che la differenza tra produzione e costi si è assestata addirittura sul -51 milioni, dopo essere stata a -32 nel 2014. Un dato che dovrebbe far riflettere sulle capacità della medio-piccole di creare ricavi.
Bilancio Udinese 2015, i ricavi
Il valore della produzione è sceso dai 56 milioni del 2014 a 54,1 milioni nel 2015. Un calo dovuto in maggior modo ai minori introiti derivanti dai diritti televisivi (passati da 36,6 milioni a 33,8 per la peggior posizione in classifica).

In diminuzione pure i ricavi da stadio, i quali però hanno la giustificante del minor numero di posti disponibili visti i lavori di ristrutturazione. In particolare, sono stati soltanto 6.210 gli abbonamenti, che hanno portato ricavi per 1,4 milioni.

Bilancio Udinese 2015, i costi
L’aumento di costi, passati dagli 88 milioni del 2014 a oltre quota 100 (105) nel 2015, è dovuto invece non solo alla crescita dei costi del personale, ma anche ad un diverso conteggio degli ammortamenti.

Il club friulano, infatti, da quest’anno ammortizzerà i diritti pluriennali dei calciatori con un sistema decrescente (lo stesso sistema utilizzato dal Napoli): i costi maggiori saranno raggruppati nei primi due anni di contratto.

In questo modo gli ammortamenti sono cresciuti da un totale di 19 milioni a 33,9 nel giro di un anno. Ad aumentare, come detto, è stato anche il costo del personale, da 30,1 a 31,2 milioni di euro, con salari e stipendi dei tesserati saliti da 26,8 a 27,6.

Restano particolarmente alti per l’Udinese i costi specifici tecnici, che riguardano “le consulenze tecnico sportive, consulenze medico sanitarie sostenute per la prima squadra e per il settore giovanile e tutti quei costi relativi all’attività tecnico sportiva per la gestione del trading calciatori e più in generale per la gestione dell’attività calcistica della società”. E questo è uno dei segreti del club friulano, visto che all’interno di questa cifra è considerata anche l’attività di scouting, fondamentale per la società, tanto che nel 2014/15 ha investito in questo settore 25,4 milioni.

Bilancio Udinese 2015, le plusvalenze
Perché lo scouting è fondamentale? Perché i bilanci dell’Udinese senza le plusvalenze sarebbero ben peggiori. L’incidenza delle “plusvalenze da alienazioni calciatori” è impressionante: nel 2015 i friulani hanno ottenuto plusvalenze per un totale di 48,3 milioni di euro, quasi il doppio del 2014 (si fermarono a 27,8), contro minusvalenze pari soltanto a 1,9 milioni.

Il “netto” è di 46,4 milioni, la cifra che in sostanza permette all’Udinese di chiudere il bilancio molto vicino all’equilibrio, visto che dal -50 di differenza tra costi e ricavi i bianconeri hanno chiuso il rendiconto soltanto con quasi 6 milioni di rosso.
Bilancio Udinese 2015, stadio e debiti
Particolare attenzione va data alla questione stadio. L’Udinese ha da poco aperto interamente il proprio impianto, con la ristrutturazione interna conclusa. Al 21 agosto 2015, si legge nel bilancio, “lo stato di avanzamento lavori evidenzia un importo dei lavori € 18.832.544,90”. Per trovare i soldi necessari, l’Udinese si è rivolta a due diversi istutiti bancari, l’Istituto per il Credito Sportivo e dalla Banca Mediocredito Friuli Venezia Giulia Spa, con i quali ha aperto due diverse linee di credito per complessivi 18,9 milioni a completa copertura dei costi dei lavori. Prestiti che hanno così fatto alzare i debiti, che hanno raggiunto quota 135,7 milioni, a fronte di crediti per complessivi 100 milioni.

Per i due finanziamenti il club friulano ha dato garanzie reali: “ipoteca di 1° grado sul valore dello Stadio, nonché pegno sul marchio per quanto riguarda il mutuo di ICS, ipoteca di 2° grado sul valore dello Stadio, per quanto riguarda il mutuo di Mediocredito. mutuo con l’Istituto per il Credito Sportivo, attualmente in preammortamento, che prevede delle erogazioni in concomitanza dei vari stati di avanzamento lavori, e che andrà a finanziare i lavori nella misura dell’80 per cento”, si legge nel bilancio.
Interessanti anche i “rapporti rilevanti” che l’Udinese ha intrattenuto con le altre due squadre di proprietà dei Pozzo, cioè Watford e Granada: verso gli inglesi i bianconeri hanno crediti commerciali per 16 milioni, solo due invece i crediti nel confronto degli spagnoli.

Infine, una nota sulla proprietà della società friulana: il club di Udine, si legge tra le carte, appartiene al 99,43% alla Gesapar S.A., con sede in Lussemburgo. Una strada lunga, quindi, quella che porta fino in Friuli.