Juventus Bayern Monaco: come colmare sul campo il gap economico con i tedeschi

Juventus Bayern Monaco – L’urna di Nyon non ha sorriso alle squadre italiane poiché alla Roma toccherà la difficile sfida contro i campioni 2014 del Real Madrid, mentre la Juventus…

maglia barcellona grande

Juventus Bayern Monaco – L’urna di Nyon non ha sorriso alle squadre italiane poiché alla Roma toccherà la difficile sfida contro i campioni 2014 del Real Madrid, mentre la Juventus avrà l’arduo compito di giocarsi la qualificazione contro il Bayern Monaco.

Sulla carta i bavaresi partono sicuramente favoriti potendo contare su una squadra composta da sole stelle ed hanno in panchina uno dei migliori allenatori in circolazione, se non addirittura il migliore (non a caso anche il più corteggiato).

Confrontando infatti il valore teorico delle due rose (liste UEFA), ci si accorge di come i tedeschi quasi doppino quello dei bianconeri (608 milioni contro 361 milioni). Ancora più evidente è il gap considerando il valore medio per giocatore: 26 milioni per il Bayern, 16 per la Juventus.

In sostanza, limitando il confronto agli 11 di maggior valore che potrebbero scendere in campo, ai tedeschi ancora avanzerebbero dei soldi (110 milioni) per comprare un Neymar o un Cristiano Ronaldo.

Di seguito il dettaglio delle due squadre:

Juventus Bayern Monaco - valore delle rose a confronto
Juventus Bayern Monaco – valore delle rose a confronto

Ma come vengono schierate sul campo queste preziose pedine?

Se la Juventus di mister Allegri sembra aver svoltato con un ritorno all’antico 3-5-2 di origine contiana (ma è in grado di trasformare il proprio modulo in un 4-3-1-2 senza problemi), un po’ più difficile sembra invece decifrare a livello tattico il Bayern del guru Guardiola.

 “Il possesso palla è solamente uno strumento attraverso il quale organizzare il proprio gioco e causare disorganizzazione nell’avversario”. (J. Guardiola)

Le infinite soluzioni di uomini e schemi a disposizione del tecnico catalano fanno pensare che la doppia sfida alla Juventus sarà preparata in maniera sartoriale (anche più del solito) da parte della squadra tedesca.

Certamente il possesso palla sarà una prerogativa attraverso la quale i bavaresi cercheranno di comandare il gioco, facendo muovere difensivamente la squadra bianconera ed accelerando al momento opportuno per cercare di sfruttare gli spazi causati da un errato posizionamento difensivo della Juventus.

Muovere costantemente la palla e controllare il gioco diventa rischioso quando con la squadra “aperta” in fase di possesso, vengono lasciati spazi per le ripartenze degli avversari. Guardiola però ha spesso ovviato a questo problema attraverso un pressing altissimo caratterizzato da un assioma: scalare “in avanti” ed aggredire sempre e sistematicamente il portatore.

Più vicino alla porta avversaria il Bayern Monaco recupera la palla, più possibilità ci sono di andare a concludere in tempi rapidi e meno inerzia e possibilità di giocare negli spazi e in ripartenza si danno alla squadra avversaria.

A livello tattico pertanto il 3-5-2 della Juventus di Allegri dovrebbe essere adatto ed indicato per respingere l’armata tedesca. Il gioco dei bavaresi molto spesso si articola centralmente per poi defluire in fase d’attacco sulle fasce dove, spesso con rapidi cambi di campo si libera l’esterno alto sul lato cosiddetto “debole” per agire in un uno contro uno nei confronti del terzino avversario e così facendo creare un’interessante situazione di superiorità numerica nei pressi dell’area avversaria.

Juventus Bayern Monaco - la fase difensiva con il 3-5-2
Juventus Bayern Monaco – la fase difensiva con il 3-5-2

Con la presenza dei due esterni fluidificanti (Lichtsteiner a destra ed Evra a sinistra) la Juventus potrebbe concedere anche qualcosa in fase di ripartenza (Cuadrado e Alex Sandro forniscono più garanzie da questo punto di vista), ma sicuramente acquisterebbe solidità in difesa e permetterebbe ai tre centrali di agire meglio in marcatura sull’unico centravanti che Guardiola di solito schiera (Lewandowski), ma soprattutto garantirebbe anche la possibilità di assorbire gli inserimenti dei centrocampisti (Vidal su tutti, ma anche il fantasma Muller) ai due difensori non in marcatura.

Se infatti la Juventus giocasse con i 4 difensori, i duelli sugli esterni sarebbero sempre di uno contro uno e centralmente, fermo restando che uno dei due marcatori deve occuparsi di Lewandowski, con l’inserimento di un centrocampista si creerebbe una pericolosa situazione di parità numerica in area di rigore a patto che ogni volta il centrocampista di competenza non si sacrifichi per seguire l’avversario che si inserisce.

Juventus Bayern Monaco - la fase difensiva con il 4-3-1-2
Juventus Bayern Monaco – la fase difensiva con il 4-3-1-2

A metà campo Marchisio davanti alla difesa garantisce ordine e copertura centrale nel caso di inserimenti tra le linee (senza scomodare l’Alaba punta della partita contro l’Arsenal, spesso Thiago Alcantara preferisce agire e ricevere palla in una zona avanzata alle spalle del centrocampista interno opposto che potrebbe dare fastidio alla truppa di Allegri); Pogba e Khedira (o Sturaro) hanno complessivamente gamba, tecnica ed esperienza per accoppiarsi/annullarsi con il proprio dirimpettaio.

A Dybala l’ingrato compito di pulire palloni sporchi, aiutare la squadra a salire e costruire gioco: in assenza di spazio e tempo in zona Marchisio dovrà essere lui a dettare i tempi in uscita e cercare di alzare il baricentro della squadra attraverso la gestione della palla e del possesso. Infine l’argentino si dovrà occupare di infastidire Xabi Alonso in fase di partenza di gioco e costruzione dell’azione che è sempre meglio parta dai piedi di Boateng o Benatia (nonostante Vidal o Thiago non abbiano problemi a farlo e non è difficile liberarli a meno che non vengano seguiti “alti” dai due interni bianconeri).

Uno tra Mandzukic e Morata sarà il terminale offensivo, l’uomo cui si chiede di attaccare la profondità e dare soluzione in ampiezza in fase di costruizione di gioco. Morata da più velocità e gamba, più copertura degli spazi e maggiore ritmo. Mandzukic invece mette più fisico, carisma ed esperienza, elementi essenziali in una gara da dentro-fuori così delicata.

Ed in più il croato sempre aver preso gusto a fare solo goal pesanti…