Nuovo Stadio Dall'Ara progetto Zavanella, tutti i dettagli

Nuovo stadio Dall’Ara progetto Zavanella – Dopo un inizio di stagione non esaltante che ha portato all’arrivo in panchina di Roberto Donadoni, il Bologna crede maggiormente nelle possibilità di salvezza…

stadio bologna grande

Nuovo stadio Dall’Ara progetto Zavanella – Dopo un inizio di stagione non esaltante che ha portato all’arrivo in panchina di Roberto Donadoni, il Bologna crede maggiormente nelle possibilità di salvezza e per questo lavora anche fuori dal campo pensando al futuro. Secondo quanto riporta il “Corriere di Bologna”, infatti, la società è al lavoro per pensare al futuro dell’impianto dove la squadra rossoblù potrà disputare le gare casalinghe nei prossimi anni. Il destino del nuovo Stadio Dall’Ara sarà con ogni probabilità deciso nelle prossime tre settimane grazie al lavoro dell’architetto Gino Zanavella a cui è stato affidato il compito di occuparsi del progetto.

Il professionista, che ha ricevuto l’incarico proprio dal Bologna Fc, si è presentato questa mattina nella città emiliana per seguire in prima persona un progetto ambizioso che punta a realizzare il restauro di uno degli impianti storici del nostro Paese: “Come sapete dieci giorni fa è stato presentato all’amministrazione il concept del nuovo Dall’Ara. Adesso per andare avanti è fondamentale sapere se e come si può rendere realizzabile quello “schizzo” che è piaciuto al presidente Saputo. È per questo che sono a Bologna, per incontrare i tecnici strutturisti che possano dirmi se quell’idea progettuale che ho avuto può stare o meno in piedi” – ha detto l’architetto.

Zanavella non è però del tutto nuovo a un lavoro in un settore così delicato: lui stesso, infatti, ha seguito i lavori per lo Juventus Stadium. Sua è stata l’idea e il primo progetto, mentre per gli esecutivi della parte strutturale (la più delicata e complessa) si è affidato a professionisti come Francesco Ossola (ora molto impegnato in Iraq) e Massimo Majowiecki (ingegnere docente dell’Alma Mater). Non si esclude che l’incontro odierno possa riguardare proprio quest’ultimo per poterlo coinvolgere nei lavori.

Avanzamento delle curve, eliminazione quasi totale della struttura in ferro (rimane quella davanti alla tribuna centrale), copertura totale dello stadio, sostituzione degli attuali piloni della luce con una nuova illuminazione, sono alcune delle fasi più delicate dell’operazione. Zavanella ha comunque precisato che non si punta a realizzare un restilyng totale, l’intento è di tentare di valorizzare alcuni aspetti positivi che l’impianto attualmente ha: “La realizzazione della tribuna di fronte alla Torre di Maratona è certamente un nodo fondamentale, anche perché quel monumento va valorizzato. Non c’è però ancora un progetto di recupero degli spazi interni, sarebbe corretto pensare a un riutilizzo, ma inserirlo nel contesto generale non è così semplice, vedremo”.

Resta inoltre da approfondire anche l’aspetto relativo allo studio sulle aree esterne al Dall’Ara, come l’antistadio “che è un’appendice importante… ho iniziato a parlarne questa mattina con i miei collaboratori, stiamo ancora studiando, valutando, molto dipenderà però da cosa deciderà di fare Saputo quando a metà dicembre tornerà in Italia: andare avanti col Dall’Ara o trovare un’area dove costruirne uno nuovo“. Al momento, infatti, nessuna ipotesi può essere esclusa e la collaborazione con la società è fondamentale.

Una decisione definitiva il Bologna la prenderà quindi sia in base a quello che dirà Zavanella dopo aver parlato con gli ingegneri strutturalisti e anche a seconda di quello che dice la Soprintendenza, pur tenendo presente che l’amministrazione è a favorevole all’intervento sull’ex Comunale. L’ad nei prossimi giorni andrà a parlare con la Soprintendenza a braccetto con l’amministrazione comunale. “Solitamente si fa così: ci si incontra, ci si parla, noi spieghiamo cosa vogliamo fare, cerchiamo di capire fin dove possiamo spingerci, giusto per non ritrovarci in difficoltà dopo”. In attesa di avere maggiori ragguagli su come evolverà la situazione, società e architetto puntano a lavorare nell’ombra per evitare di fare proclami che potrebbero essere smentiti nei fatti. Trovare un punto di incontro che possa soddisfare il Bologna e la Sovrintendenza è comunque l’obiettivo a cui mirano tutti.  a.