La Ligue 1 riparte dopo gli attentati di Parigi: stadi blindati e perquisizioni a tappeto

Dopo gli attacchi di Parigi ad opera dei terroristi islamici dell’Isis e la strage fortunatamente evitata allo Stade de France in occasione dell’amichevole e Francia e Germania, la Ligue 1 riparte questa…

Sassuolo (logo)

Dopo gli attacchi di Parigi ad opera dei terroristi islamici dell’Isis e la strage fortunatamente evitata allo Stade de France in occasione dell’amichevole e Francia e Germania, la Ligue 1 riparte questa sera a Nizza in uno stadio che sarà blindato, come lo saranno tutti gli altri dove si giocherà questo week-end. Il quotidiano Tuttosport dedica un’approfondita analisi alla ripresa del campionato francese, sottolineando che, oltre alle misure di sicurezza prese dalle forze dell’ordine, anche i club attraverso gli steward avranno il compito di effettuare perquisizioni più approfondite su tutti i tifosi.

In Francia si torna a giocare a calcio dunque. Anche se all’inizio della settimana i club si siano interrogati sull’opportunità di farlo, ma se tra oggi e domenica si giocherà su tutti i campi di Ligue1 lo si deve soprattutto al fatto che il Paris Saint Germain sarà impegnato in trasferta, a Lorient.

Nei giorni scorsi a Parigi e in tutta l’Ile de France erano state vietate tutte le manifestazioni pubbliche, per ragioni di sicurezza e per non dover utilizzare troppi agenti di polizia e impiegarli su altre funzioni. Non è un caso che l’unico evento sportivo di primissimo piano rinviato nel week end francese, sia proprio a Parigi. Non si giocherà, infatti l’incontro valdi per la Champions Cup di rugby tra lo Stade Français (club parigino) e gli irlandesi del Munster inizialmente previsto domenica allo stadio Jean Bouin, a pochi metri dal Parco del Principi.

 

Per agevolare i controlli e la sicurezza in tutti gli stadi francesi, la Lega ha deciso di vietare le trasferte ai tifosi su tutto il territorio, misura che era stata già utilizzata per singoli eventi sportivi, ma mai contemporaneamente per tutte le partite di una singola giornata. Per ora non si registrano particolari cali di affluenza per questo primo week end in cui il calcio cercherà di aiutare un’intera nazione a ritrovare un po’ di normalità.

Su tutti i campi verrà suonata la Marsigliese e in seguito osservato un minuto di silenzio. A Caen sarà consegnata una bandiera francese a ciascuno spettatore (17.000 circa) per colorare di tricolore il momento in cui l’inno nazionale risuonerà all’interno dello stadio. Solo Parigi senza avvenimenti sportivi. Il Lorient ospita il Psg: «Non rappresenteremo solo il club, ma tutta la nostra nazione».

Ligue 1, la mappa delle gare dopo gli attentati di Parigi
Ligue 1, la mappa delle gare dopo gli attentati di Parigi

Due gli stadi in cui i dispositvi di sicurezza saranno notevolmente rinforzati. Saint Etienne-Marsiglia era già considerata una partita ad alto rischio, e tale rimarrà anche senza i quasi 1000 tifosi marsigliesi che avrebbero dovuto arrivare domenica sera a Geoffroy Guichard. Il numero degli addetti alla sicurezza è stato aumentato: 500 steward al posto dei 300 inizialmente previsti, ben 300 agenti di polizia, contro gli 80 stanziati nelle scorse settimane. «Nonostante il contesto dovremo vivere questa partita come una festa, studieremo qualcosa per celebrare il tricolore e la gioventù» ha spiegato a L’Equipe il presidente del Saint Etienne, Bernard Caiazzo.

Domani pomeriggio, invece, tutti gli occhi di Francia saranno puntati sullo stadio di Lorient dove arriva il Paris Saint Germain: «Pensiamo a qualche gesto simbolico nel pre-partita» ha annunciato il direttore generale del club Fabrice Bocquet. «Ci sarà un’attenzione particolare perché ospitiamo il Psg. Non rappresenteremo Lorient, il calcio, ma la Francia intera».

Nizza e Lione sanno che quello di domani sarà un punto di ripartenza per il calcio francese, non solo una partita da 3 punti. «Non ci sentiamo sotto pressione, ma responsabili sì» ammette Jean-Pierre Riviere presidente del Nizza che ha previsto di raddoppiare il numero di steward di solito impiegato per un match di primo piano (il Lione è 2°, il Nizza 6°) anche se l’affluenza sarà inferiore ai 20.000 spettatori «venire allo stadio o rimanere a casa è una scelta personale. Personalmente penso che si debba giocare e continuare a vivere». Una formula, quasi un mantra, ripetuto da tanti protagonisti del pallone d’oltralpe, ma che non è riuscito ad accettare in pieno l’allenatore del Montpellier, Roland Courbis uno dei personaggi più noti, sinceri e diretti della Ligue1: «Sento dire che la vita continua, ma per quelli che sono rimasti in vita e continua in maniera diversa per tutti quelli che hanno perduto qualcuno di caro. Io chiedo solo che non mi si chieda di sorridere, quando ho voglia di piangere».