Ci sarebbe anche la quota dell’8,3% nel Bayern Monaco tra gli asset che Volkswagen potrebbe mettere sul mercato per fare cassa ed evitare così un importante aumento di capitale. Dopo lo scandalo Dieselgate, la casa automobilistica tedesca ha infatti visto il proprio merito di credito drasticamente abbassato da parte delle agenzie di rating e di fronte alla necessità di raccogliere 10 miliardi di euro per fare fronte alle esigenze di cassa, starebbe ora ragionando sulla possibilità di raccogliere tali risorse attraverso la dismissione di asset non strategici.
Oggi si riunirà il consiglio di sorveglianza di Volkswagen per analizzare la situazione e decidere eventualmente cosa mettere sul mercato. Ma già da qualche giorno sul mercato gira una lista degli asset non strategici che il colosso di Wolfsburg potrebbe mettere in vendita per evitare di chiedere nuove risorse alla borsa.
Tra questi figura la partecipazione nella Ducati, acquistata nel 2012 per 860 milioni di euro, quella in Italdesign-Giugiaro, lo studio di progettazione con sede a Torino, la divisione veicoli pesanti (Scania e Man), che potrebbe essere riorganizzata e ceduta solo in parte. Ma nell’elenco figura anche Audi, uno dei gioielli della corona di Volkswagen: il terzo produttore al mondo di auto di lusso è il più grande generatore di profitto della casa automobilistica tedesca. In questo caso non si tratterebbe di una cessione del controllo, ma di un vendita di una quota di minoranza in borsa, in modo da mantenere Audi nel perimetro del gruppo.
E sul tavolo del consiglio di sorveglianza di Volkswagen, tra gli asset destinati alla vendita, dovrebbe finire, stando a quanto riportato da Bloomberg, anche la partecipazione dell’8,6% nel Bayern Monaco, detenuta dal gruppo automobilistico attraverso Audi. Secondo Forbes, il club campione di Germania vale 2,35 miliardi di dollari, il valore dell’8,3% si aggirerebbe pertanto attorno a 200 milioni di dollari.
Sul piano di dismissioni del gruppo Volkwagen si è pronunciato ieri il ceo di Fiat Chrysler Automobiles (FCA), Sergio Marchionne: «Dipende da cosa vendono. Certo io come Fca la Ducati non l’avrei mai comprata, e certo non ho nessun interesse per una squadra di calcio».