Figc, Tavecchio: "Sono sereno, parleranno i miei avvocati"

Figc, Tavecchio: “Sono sereno, parleranno i miei avvocati”Il presidente della Figc Carlo Tavecchio è intervenuto questa mattina alla Borghesiana all’inaugurazione di Reset Academy, la nuova scuola calcio di Davide…

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Figc, Tavecchio: “Sono sereno, parleranno i miei avvocati”Il presidente della Figc Carlo Tavecchio è intervenuto questa mattina alla Borghesiana all’inaugurazione di Reset Academy, la nuova scuola calcio di Davide Lippi di cui il padre Marcello è presidente e ne ha approfittato per fare le prime dichiarazioni dopo essere finito nuovamente nell’occhio del ciclone registrazioni da parte del direttore di Soccerlife in cui aveva parlato di ebrei e omosessuali, ma almeno per ora non sembra avvertire preoccupazione: “Sono tranquillo. Per le questioni tecniche parleranno i miei avvocati in maniera chiara”.

Tavecchio è arrivato con largo anticipo all’evento di questa mattina e si è intrattenuto prima con il suo predecessore in Federcalcio, Giancarlo Abete, successivamente con il presidente del Coni, Giovanni Malagò, che nei giorni scorsi aveva però condannato duramente il comportamento del presidente federale definendo le sue “frasi inaccettabili e da biasimare”. Questa volta però il clima tra l’attuale capo della Figc e Malagò è apparso più disteso al punto tale che i due sono arrivati a stringersi la mano con un atteggiamento piuttosto disteso.

Nonostante questo, oltre a una petizione online partita negli ultimi giorni per spingere Tavecchio a dimettersi, c’è chi ha voluto sottolineare ancora una volta la gravità dell’accaduto. Tra questi c’è anche Demetrio Albertini, che alle elezioni dello scorso anno aveva sfidato proprio il presidente. “Da una parte, come ha già detto il presidente del Coni, non ci sono le condizioni per commissariare la Federazione, dall’altra è una scelta che dovrebbe fare Tavecchio. Che la situazione sia imbarazzante è sotto gli occhi di tutti – ha detto ai microfoni di Radio 24 – Si vuole anche ricandidare? Sì, l’ho letto e siamo tutti liberi, ci sono però dei ruoli in cui le parole hanno un peso e non si possono sbagliare. Il suo è un ruolo di rappresentanza. Da noi vengono considerate come un’ennesima gaffe, all’estero invece vengono viste come frasi razziste. Che lui sia ruspante ci può stare, essendo brianzolo anch’io faccio battute, ma il problema è il ruolo che ricopre e che rappresenta”.