Il Tribunale di Busto Arsizio come previsto ha dichiarato inammissibile il concordato in bianco per la Zucchi mentre le banche creditrici (Unicredit, Intesa SanPaolo, Bpm e Banca Popolare di Bergamo) sono impegnate a sottoporre la ristrutturazione del debito del gruppo tessile ai rispettivi organi competenti, procedura che potrebbe essere completata in circa un mese.
Il provvedimento del Tribunale «non inficia il proseguimento da parte della società delle attività finalizzate a depositare quanto prima un nuovo accordo di ristrutturazione del debito ex articolo 182-bis da realizzarsi nell’ambito dell’operazione di investimento da parte di Astrance Capital», afferma la Zucchi in una nota nella quale «conferma il proprio impegno nella prosecuzione di tale attività ristrutturativa».
Nonostante tutto, c’è ancora un barlume di speranza per il Gruppo Zucchi. Al di là della decisione del Tribunale di Busto Arsizio, la società proseguirà nella presentazione del piano di ristrutturazione del debito da realizzarsi nell’ambito dell’operazione di investimento da parte del gruppo Astrance Capital Sas ai creditori.
Un ruolo fondamentale in questa vicenda lo avranno le banche creditrici che dovranno sottoporre l’accordo agli organi competenti. Il tutto dovrà avvenire in pochi giorni se ci sarà l’interesse da parte loro (alcuni sono anche soci di minoranza) a mantenere in vita il gruppo che dà lavoro a oltre 600 persone.
Insomma, per l’azienda di Gianluigi Buffon (primo azionista con il 56,6%), non è certamente un bel momento. Infatti, nei giorni scorsi i lavoratori della Zucchi sono scesi in strada, bloccando anche la strada Saronnese, per esprimere tutta la propria preoccupazione per un futuro improvvisamente diventato nero.
Dal canto suo, la Zucchi ha confermato di avere la ferma intenzione di proseguire nell’attività di ristrutturazione del debito. Resta da capire però, qual è ancora oggi il suo margine di manovra e quanto tempo ci vorrà affinché questo salvataggio in zona cesarini avvenga.