Nuova scuola calcio in Cina, il Barcellona rafforza la sua posizione in Asia. Il Barcellona è certamente una delle squadre più titolate al mondo nella storia e una delle più temibili in questa fase come dimostra il titolo di campione d’Europa conquistato lo scorso maggio contro la Juventus che le permetterà di posizionarsi sul tetto del mondo in occasione della competizione che si disputerà nel mese di dicembre. Per riuscire a raggiungere questa obiettivo, però, non è fondamentale solamente possedere una rosa di qualità, come è effettivamente quella guidata da Luis Enrique, ma anche una oculata campagna di marketing che contribuisce a migliorare il brand anche oltre i confini della Spagna.
Il modo di operare del club blaugrana si sta quindi rivelando azzeccato ed è stato confermato anche in occasione della presentazione che si è tenuta venerdì 22 ottobre in cui si è annunciata l’apertura della sua seconda scuola calcio in Cina, nella città di Qingdao, un’operazione resa possibile dall’aiuto fornito dall’azienda Huanghai Farmaceutica.
Jordi Cardoner, vice presidente del club e a capo del settore sociale del Barcellona, ci ha tenuto così a sottolineare quanto la società tenga al consolidamento della sua posizione in Cina, un Paese scelto strategicamente per diffondere ulteriormente i colori blaugrana in Asia. Si tratta infatti di “una scommessa fatta sul territorio cinese, dove siamo sempre più presenti”.
Da tanti anni una delle caratteristiche che hanno reso il Barcellona famoso nel mondo è stata proprio la cosiddetta “cantera”, ovvero il settore giovanile”, da cui sono usciti campioni importanti che hanno poi scritto la storia del club ed è proprio per proseguire in questa ottica che i catalani tengono in modo particolare alle scuole calcio.
Oscar Grau, direttore delle scuole del club, ha così sottolineato che con l’apertura della scuola di Qingdao, la seconda in Cina, il club ha ora 17 scuole di tutto il mondo, con presenza in 50 Paesi e 30.000 bambini coinvolti nelle attività. Il Barcellona arriva a Quindao, una città di nove milioni di persone, a 550 chilometri da Pechino, con l’obiettivo di accogliere bambini tra i 6 e i 14 anni sotto la guida dei tecnici Albert Moratalla e Sergi Pi.
Wang Zekai, presidente della società farmaceutica, ha invece messo in evidenza un suo particolare desiderio: “Costruire in Cina le stelle del futuro e magari crescere in casa un nuovo Messi”.