Mondiali 2006, Niersbach: "Nessun acquisto di voti"

Mondiali 2006, sono passati soltanto sette giorni da quando la Federcalcio tedesca ha deciso di aprire un’inchiesta dopo le accuse di ‘Der Spiegel’ in merito all’assegnazione alla Germania di organizzare…

udinese grande

Mondiali 2006, sono passati soltanto sette giorni da quando la Federcalcio tedesca ha deciso di aprire un’inchiesta dopo le accuse di ‘Der Spiegel’ in merito all’assegnazione alla Germania di organizzare i Mondiali, che secondo la versione on-line del settimanale sarebbe stata comprata.

Proprio in merito alle accuse mosse dal giornale tedesco, quest’oggi, il presidente della Federcalcio tedesca DFB, Wolfgang Niersbach, ha nuovamente respinto ogni insinuazione sui Mondiali 2006: “Niente fondi neri e nessun acquisto dei voti”.

Nei giorni scorsi, anche  il presidente del Bayern Monaco Karl-Heinz Rummenigge ha difeso i responsabili del comitato organizzatore della Coppa del Mondo 2006 dicendo che: Conosco da tempo Franz Beckenbauer e Wolfgang Niersbach e so che sono uomini di parola, così come l’allora ministro dell’Interno, Otto Schily, e se hanno detto che le accuse mosse nei loro confronti non sono credibili, io mi fido“.

Secondo il settimanale tedesco ‘Der Spiegel’, il comitato promotore avrebbe infatti creato un fondo nero nel quale sarebbero confluiti 6,7 milioni di euro versati dall’ex Ceo di Adidas, Robert Louis Dreyfus. L’ingente somma sarebbe stata versata prima della decisione del 6 luglio 2000 della Fifa di assegnare la Coppa del Mondo alla Germania.

Parte di questo denaro sarebbe stato utilizzato per comprare quattro voti dei rappresentanti asiatici del comitato esecutivo della Fifa che decide sull’assegnazione della rassegna iridata.

Al momento grandi certezze su come realmente siano andati i fatti non ci sono. Quel che ha fatto smuovere tutto, non sono soltanto le accuse di ‘Der Spiegel’ in merito all’assegnazione alla Germania dei mondiali 2006 ma il possibile coinvolgimento nell’operazione dell’ex Ceo di Adidas, Robert Louis Dreyfus.

Dunque, nonostante le varie smentite di rito, i quattro voti che risulterebbero comprati quindici anni fa, potrebbero danneggiare, non solo l’immagine della Germania calcistica ma l’intera Federcalcio tedesca che mai e poi mai si sarebbe aspettata una cosa simile dai suoi dirigenti.