Inchiesta diritti tv Genoa e Bari, le società si difendono: "Tutto documentato"

La procura di Milano sta indagando sui rapporti Lega Calcio – Infront: tutto è iniziato seguendo i finanziamenti per il salvataggio di alcuni club fino ad arrivare all’ata dei diritti…

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La procura di Milano sta indagando sui rapporti Lega Calcio – Infront: tutto è iniziato seguendo i finanziamenti per il salvataggio di alcuni club fino ad arrivare all’ata dei diritti tv.

Nei mesi scorsi già un’inchiesta della procura diBari, finita poi con l’archiviazione per mancanza di alcun rilievo penale, aveva accertato che Gianluca Paparesta aveva comprato il Bari all’asta grazie ai soldi anticipati sui diritti televisivi futuri. Un passaggio, in chiaro, che ha portato la magistratura a chiedere l’archiviazione.

Ora, come racconta il Sole 24 ore, viene fuori che nei mesi scorsi sui conti del Bari sono arrivati altri 460mila euro , serviti a pagare gli stipendi dei giocatori ed evitare i controlli della Covisoc.

Il Bari si è dichiarato estraneo e in un comunicato ripreso oggi dal Corriere dello Sport ha precisato che «non riguardano né FC Bari 1908 spa, né il suo presidente Gianluca Paparesta le ipotesi avanzate in relazione a così detti pagamenti di somme «estero su estero», essendo esclusivamente titolari di rapporti di conti correnti su istituti di credito nazionali. Solo per tranquillizzare i nostri tifosi, si evidenzia che il contratto di sponsorizzazione è stato sottoscritto per la cifra di 460.000 euro, (costo assolutamente proporzionato ai prezzi di mercato) e il relativo pagamento è avvenuto nella assoluta trasparenza, attraverso bonifico bancario da parte della società Infront Italy srl sul conto corrente bancario della FC Bari 1908 Spa e regolarmente contabilizzato sui libri sociali».

Un finanziamento del genere lo avrebbe erogato anche Riccardo Silva della Mp Silva, società che vende i diritti all’estero: 15 milioni a Enrico Preziosi per permettere l’iscrizione del Genoa. Che altrimenti non avrebbe superato i controlli. Ma ogni accusa è respinta da Preziosi: “Tutto a posto. Non siamo sereni, di più, con le società concessionarie i rapporti sono regolati da contratti commerciali”.

“Il Genoa – ha dichiarato il presidente rossoblù – ha sempre e solo ricevuto finanziamenti da me, che sono l’azionista di maggioranza, dal mio conto personale. Come è evidente dai bilanci, che sono chiari, trasparenti”. Venerdì scorso la Guardia di Finanza è stata a Villa Rostan, per circa mezz’ora, prendendo copia dei versamenti fatti da Preziosi per il Genoa, in ultimo a maggio scorso. “Si tratta di normali finanziamenti a copertura perdite fatti dall’azionista – spiega la dirigenza – come normale che sia. Bonifici peraltro già visti dalla Federazione, la cui copia è stata data alla Finanza”.

Quanto al passaggio “estero su estero”, Preziosi ha precisato di essere residente all’estero da nove anni, con un conto personale dichiarato. E da quello è arrivato anche l’ultimo bonifico per il Genoa, tra i 4 e i 5milioni di euro, a maggio. Che ha portato a 25 milioni l’impegno dell’azionista per la squara.

Diversa la questione sui finanziamenti per eludere le verifiche Covisoc. La società non aveva nascosto le difficoltà nei mesi scorsi operando attraverso la riduzione di parco giocatori e monte ingaggi, con l’obiettivo dell’autofinanziamento. E anche qui Preziosi ritiene di aver agito in maniera del tutto regolare.