Spagna, la lotta per frode fiscale tra il Fisco spagnolo e la stella del Barcellona e dell’Argentina, Lionel Messi, sembra non aver fine.
Infatti, è notizia di oggi che Lionel Messi rischia una condanna a 22 mesi e mezzo di carcere per frode fiscale. Questa la richiesta presentata dall’Avvocatura di Stato, che rappresenta il fisco spagnolo, per l’attaccante argentino del Barcellona, chiamato a rispondere assieme al padre Jorge Horacio di tre reati contro l’Agenzia delle Entrate commessi fra il 2007 e il 2009.
Chiesta anche una multa di 4,1 milioni di euro, ovvero l’ammontare della frode ai danni del fisco. Secondo “El Pais”, l’Avvocatura di Stato, pur riconoscendo che Messi e’ “profano” in tema tributario, ritiene che “non si puo’ ignorare” che buona parte delle sue entrate relative allo sfruttamento dei diritti d’immagine arrivavano attraverso societa’ registrate in paradisi fiscali come Uruguay e Belize.
Il pubblico ministero, invece, aveva chiesto l’archiviazione per il giocatore ritenendo il padre Jorge Horacio unico responsabile della frode fiscale. Il tribunale di prima istanza di Gava’ ha cosi’ deciso il rinvio a giudizio di entrambi davanti al giudice penale di Vilanova i la Geltrú (Barcellona).
Messi senior e junior non sono però gli unici in famiglia a essere alle prese con un problema con la giustizia. Il fratello maggiore Matias alcuni giorni fa è stato arrestato a Rosario per possesso illegale di armi, dopo aver aggredito due poliziotti: è stata trovata una pistola nell’auto del 32enne, che di fatto non aveva i relativi documenti di autorizzazione. Inizialmente, però, l’uomo aveva rifiutato di fornire i suoi dati personali: dopo aver accettato la perquisizione del veicolo, la macchina è stata sequestrata e l’uomo invitato a seguire i poliziotti. Messi ha però gettato le chiavi della sua auto cercando poi di entrare in una casa di amici: nella colluttazione è rimasto ferito un poliziotto e lo stesso fratello del quattro volte Pallone d’Oro. La mancanza di precedenti penali ha però consentito a Matias di essere rilasciato in attesa di essere sottoposto a ulteriori atteggiamenti.