Fifa, altro candidato nei guai: Chung rischia lo stop. Non sembra esserci davvero pace per la Fifa, sempre più travolta dagli scandali in attesa di eleggere il prossimo febbraio il nuovo presidente che succederà a Joseph Blatter, che ha deciso di porre fine al suo lungo mandato in seguito ai problemi giudiziari sorti nei suoi confronti. In giornata, infatti, il candidato alla presidenza coreano, Chung Mong-joon ha confermato le voci che lo volevano sotto inchiesta per sospetti di corruzione.
Da quanto ha rivelato lo stesso Chung, la Commissione Etica ha deciso di avviare un’indagine per il suo sostegno alla candidatura ai Mondiali 2022 della Corea del Sud, poi fallita. Sotto accusa anche le sue critiche al comitato. Le conseguenze potrebbero essere gravissime: “Rischio 190 di squalifica, ma è chiaro che la commissione agisce come un killer della corrente che fa capo a Blatter: stanno tentando di danneggiare la mia candidatura”.
Il 63enne nel corso di un intervento con i giornalisti a Seul ha però provato a difendersi sottolineando di ritenersi vittima di un sabotaggio ai danni della sua campagna elettorale per impedirgli di assumere la carica di capo della Fifa. Chung ne ha approfittato per leggere una dichiarazione di nove pagine in cui ha fornito ulteriori dettagli sull’inchiesta della Fifa che, stando a quanto da lui stesso sostenuto, sarebbe legata al suo sostegno alla candidatura della Corea del Sud per i Mondiali del 2022 poi assegnati al Qatar e alla sua proposta di creazione di un fondo globale per il calcio.
Il tycoon della Hyunday si sarebbe reso colpevole di una violazione di 6 articoli del codice etico della Fifa e per questo il Comitato del governo mondiale del calcio avrebbe chiesto un’inibizione di 15 anni nei suoi confronti. “Non sono stato accusato di corruzione o conflitto di interessi -ha precisato-. Secondo il Comitato etico non ho pienamente collaborato con l’inchiesta e ho violato i requisiti di riservatezza”.
Secondo il sudcoreano dietro all’inchiesta si celerebbe “un tentativo di impedirmi di correre per la presidenza della Fifa”. “Il motivo fondamentale per cui vengo preso di mira -ha affermato- è che ho puntato dritto all’attuale struttura di potere della Fifa. Il vero pericolo è che non stiano solo sabotando la mia candidatura. Stanno sabotando le elezioni della Fifa e la Fifa stessa“, ha aggiunto Chung Mong-joon, che ha definito il Comitato etico della Fifa “il braccio armato” del presidente dimissionario Joseph Blatter.
L’asiatico nelle sue accuse, però, si spinge ancora più in là e sostiene addirittura che dietro quanto sta accadendo alla sua figura ci sarebbe proprio l’attuale presidente della massima organizzazione calcistica a livello mondiale: “Per quanto assurdo possa sembrare, ci sono notizie secondo cui Blatter avrebbe intenzione di restare come presidente dopo la rinuncia forzata di tutti i candidati presidenziali“. I dubbi non sono finiti qui, Chung, arriva addirittura a pensare che “l’elezione rischia di essere trasformata in una farsa”