In Spagna la chiamano la “Mano de hierro“, la mano di ferro del club. Di certo c’è che con l’annuncio di mercoledì 30 settembre, un colpo bello forte lo ha tirato di sicuro. Lay Hoon Chan, presidentessa del Valencia e donna di fiducia del magnate asiatico Peter Lim, proprietario del club, ha annunciato durante la riunione del Consiglio direttivo del club che la proprietà inietterà nuovo denaro fresco nelle casse del club.
La cifra che verrà iniettata sarà 100 milioni di euro, oltre agli 80 di prestito al club, che porteranno così il patrimonio netto del Valencia a circa 150 milioni di euro. “Il Consiglio ha ritenuto important,e per il Valencia, rafforzare i propri fondi e mettere il club in una migliore situazione finanziaria, che consentano affrontare le numerose sfide che ci attendono. Questo rafforzamento della salute finanziaria del club ci permetterà di continuare ad investire nella nostra prima squadra e nella nostra accademia, ma anche di competere in competizioni europee di alto livello, oltre a rafforzare il nostro bilancio per proteggere i nostri beni“, ha spiegato la Chan.
L’iniezione di denaro ha anche un’altra spiegazione. Nei giorni scorsi Miguel Zorìo, ex vicepresidente del club, ha presentato una denuncia alla Fiscalia, il Fisco spagnolo, per possibili “delitti amministrativi” commessi da Lim, l’ex presidente Amadeo Salvo e il super agente portoghese Jorge Mendes (che controlla gli interessi di molti calciatori transitati dal Mestalla) nell’ambito della vendita del club al magnate di Singapore, che ha rilevato la maggioranza del club nel 2014 tramite la sua Meriton Holdings.
Tra le accuse mosse a Lim, salvo e Mendes ci sono quelle di appropriazione indebita e corruzione. Secondo Zorìo, la vendita del club non è stata effettuata in maniera trasparente: fin da subito, sostiene nella sua denuncia, era chiaro che il compratore sarebbe stato Lim e che non è stato fatto nulla per rendere pubblica la possibilità di un’offerta d’acquisto. Inoltre, secondo Zorìo, Lim avrebbe tratto profitti dal prestito iniziale di 100 milioni al club: i soldi sarebbero serviti anche per operazioni di mercato nelle quali è stato coinvolto Mendes assieme ad alcuni suoi assistiti, per dirigere giocatori dentro e fuori dalla rosa del Valencia favorendo il procuratore portoghese e le sue fees.
“Questa iniezione di capitale è il modo migliore per dimostrare il nostro impegno a lungo termine”, ha sottolineato la Chan, che ha anche chiarito che l’intenzione del club e della proprietà non è quello di “diluire” i piccoli azionisti: “L’intenzione di Meriton non è quello di ottenere un maggiore controllo sul club, abbiamo 48mila azionisti e rispettiamo ciascuno di loro. Jorge Mendes? Si tratta solo di un amico. Non ho mai conosciuto Zorìo, ma ho sentito molte cose al suo riguardo“.
Alla prossima riunione degli azionisti dovrà essere ratificata la nuova capitalizzazione. Sarà entro la fine di dicembre e durante la sua convocazione, verrà proposto agli azionisti di minoranza il dritto di sottoscrizione per mantenere le proprie quote: da ciò, il club dovrebbe ricevere un capitale supplementare di circa 40 milioni di euro.
Insomma, alle casse del club servono soldi. Anche perché Lim ha promesso che entro il 2019 verrà completato il nuovo Mestalla, dopo numerosi rinvii. E nonostante il nuovo progetto di capitalizzazione, il club resta tra i più indebitati d’Europa. Non sono ancora noti i dati del bilancio 2014/15, ma quelli passati aprono scenari non buoni per il Valencia: l’indebitamento del club, secondo l’ultima memoria annuale, ha attestato un indebitamento di circa 300 milioni di euro. In pratica, parliamo del triplo del fatturato, che nel 2013/14 è stato di 91 milioni.
I debiti del club comprendono, tra gli altri, i 150 milioni da ridare in 15 anni a Bankia per il finanziamento del Mestalla. A questi vanno aggiunto circa 60 milioni contratti tra la stessa Bankia e Caixa Bank e i relativi interessi. Quindi i debiti con gli altri club, che solo nel 2014 erano di 17 milioni. Il Valencia, nel 2014, ha registrato un magro fatturato di circa 90 milioni, contro i 112 dell’anno precedente, Il management aveva comunque provveduto a ridurre le spese per gli ingaggi da 60 a 57 milioni di euro. Per il bilancio 2015 è previsto un fatturato ancora minore: 75 milioni di euro. Ai quali andranno aggiunti circa 30 milioni di ricavi dal mercato.