Inter, Thohir: “Non c’è un rosso di 90 milioni”. In questi giorni il presidente dell’Inter Erick Thohir si trova a Milano per stare vicino alla squadra e ieri ha avuto modo di assistere alla partita contro la Fiorentina dove si è registrata una pesante sconfitta che ha posto fine alla serie di vittorie con cui i nerazzurri avevano iniziao il campionato. La scorsa settimana si erano però diffuse alcune indiscrezioni in merito alla situazione di bilancio dell’Inter, che facevano pensare a una situazione tutt’altro che rosea con un passivo addirittura di 90 milioni di euro. Conferme ufficiali in merito dalla società non sono arrivate, ma anzi a smentire questa idea è stato proprio il magnate indonesiano.
“Ho letto diverse notizie a proposito del bilancio. Non capisco da dove sia uscita la cifra, sarà interessante quando tra un mese verrà ufficializzata la cifra corretta nell’assemblea dei soci“ – ha detto in un’intervista a Sky commentando la situazione finanziaria dell’Inter.
Thohir ha inoltre precisato: “In questo momento l’EBITDA, cioè l’indice di redditività, sta diventando sempre più positivo. Le nostre entrate sono aumentate di 10 milioni. Ed anche la vendita di biglietti è eccellente. I diritti televisivi sono buoni, ma troppo lontani da quanto accade in Inghilterra. Dobbiamo migliorare e avere per tutta la Serie A una visibilità maggiore in Asia e anche negli Stati Uniti”.
L’azionista di maggioranza del club nerazzurro sembra quindi avere le idee chiare su quello che può essere il futuro della squadra, che per risollevarsi ha necessariamente bisogno anche che arrivino i risultati. Qualificarsi alla Champions League diventa quindi un obiettivo quasi imprescindibile.
Thohir ha inoltre voluto fare anche un breve accenno in merito al recente allontanamento del dg Marco Fassone, anche se per ora il dirigente non è stato ancora ufficialmente sostituito: “Credo che rompere sia un po’ troppo… L’ho sempre rispettato, credo nei suoi sforzi, ma nel calcio e nel business le persone vanno e vengono, ho scelto quello che era meglio per il club in questo momento. Non è stato facile, ma dobbiamo essere sicuri che la squadra lavori insieme duramente ogni giorno. Non ci possiamo basare su un individuo. Voglio dire che per esempio se vinciamo il merito non è mio in qualità di presidente, ma di tutti quelli che vanno in campo e non. Ma se l’Inter fallisce, allora solo in quel caso ok, la responsabilità à mia”.