Terzo tempo e sociale: ecco la realta' del Brera Calcio

Non solo Milan e Inter. A Milano resta vivo il progetto del Brera Calcio, società nata nel 2000 con l’ambizione di diventare la terza squadra professionistica della città. Quindici…

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Non solo Milan e Inter. A Milano resta vivo il progetto del Brera Calcio, società nata nel 2000 con l’ambizione di diventare la terza squadra professionistica della città. Quindici anni dopo, tra interruzioni di attivita’ e nuovi slanci, i neroverdi partecipano al campionato di Prima Categoria da neopromossi.

E mentre Milan e Inter discutono e si scontrano sul futuro dello stadio San Siro, il Brera Calcio, il sabato pomeriggio o la domenica mattina, calca orgogliosamente uno degli impianti storici di Milano: l’Arena. Il progetto di entrare di diritto nel Calcio che conta, e’ stato per ora accantonato.

La ‘missione’ e’ cambiata rispetto a quando Walter Zenga era il tecnico. Al Brera Calcio si vive lo sport con passione e soprattutto con la leggerezza che la categoria dei Dilettanti concede.

Dopo ogni partita organizziamo il ‘terzo tempo’, anche in trasferta. Birra, sorrisi e divertimento. Non siamo un club che si prende maledettamente sul serio come spesso accade anche tra i dilettanti“, racconta Alessandro Aleotti presidente e fondatore del BreraCalcio. Una filosofia che piace visto l’affetto dei tifosi.

Ad ogni gara – continua Aleotti – circa duecento persone vengono all’Arena. C’e’ anche molta interazione social, veniamo contattati da tifosi stranieri che conoscono la nostra storia e simpatizzano per noi. E’ una realta’ anomala per la categoria a cui apparteniamo“. Il sociale e’ uno degli aspetti più curanti dalla dirigenza.

Anni fa con Tavecchio organizzammo il primo progetto di Calcio nelle carceri. Fu creata FreeOpera Brera, una squadra di terza categoria composta interamente da detenuti“, racconta orgoglioso il presidente. Come i cugini dell’Inter anche tra i neroverdi c’e’ una spiccata internazionalizzazione. Sono ben dieci le nazionalita’ rappresentare in squadra, da giovani del 95 fino a Sergio D’Autilia classe 77 ed ex interista.

Non e’ escluso, poi, che quest’anno si possa fare un ulteriore salto di qualita’. Con la sponsorizzazione di Bellosta Rubinetterie, azienda novarese che fa del Made in Italy un vanto e del rapporto con Milano una questione di cuore, anche le ambizioni del club possono rilanciarsi. E magari col tempo, il sogno originario di una terza squadra professionista a Milano potra’ essere realizzato.