Sky, vincere la guerra con Mediaset senza Champions League sarà dura ma non impossibile. Si punterà tutto sul nuovo palinsesto e su un’offerta che, secondo i massimi dirigenti dell’azienda di Murdoch, farà registrare nuovi abbonati e farà rimanere tali i vecchi.
Una presentazione, quella di ieri, che avviene ironia della sorte o calcolo proprio in occasione della prima partita di Champions League in esclusiva su Mediaset Premium (fino al 2018). Dal Teatro degli Arcimboldi a Milano la media company della galassia Murdoch ha però voluto far capire che nella lotta, dura, con i competitor cercherà di far valere tutti i suoi punti di forza. Sullo sport l’offerta comprende tutta la Serie A, la Serie B, l’Europa League, la Coppa del mondo di rugby, l’Eurobasket, il Volley, il rush finale del motomondiale. Certo, la Champions League è un asset di primaria importanza. Il tempo dirà se in grado di spostare abbonati (in migliaia come preventivato dal gruppo di Cologno) o meno.
“Il tempo è stato un grande amico di Sky. Che è cambiata, si è evoluta. E ora è una media company, la prima nel nostro Paese.Al centro di tutto ciò che facciamo ha aggiunto ci sono i programmi. E su quelli Sky ha investito sempre di più”. Ecco le parole di Andrea Zappia, amministratore delegato di Sky, che apre così il suo intervento nella serata di presentazione dei palinsesti dell’emittente satellitare per la stagione 2015/2016.
Ora, quel che c’è dietro è “un’unica grande società, con l’unione delle attività in Inghilterra, Germania e Italia. E questo vuol dire qualità e un flusso di investimenti crescenti nelle produzioni italiane e non solo». E se si parla tanto di OverTheTop (Ott) “Sky è come Star Trek. C’è già da tempo nella internet Tv“.
Secondo quanto riporta l’edizione odierna de ‘Il Sole 24 Ore’, l’ultima sfida in ordine di tempo di Sky, si chiama ora tv generalista in chiaro, con l’acquisto del canale 8 da Viacom, sul quale trasmette Mtv. “Il via libera definitivo dell’Autorità (Agcom) - ha confermato Zappia c’è stato nei giorni scorsi. Il nostro core business resta la tv pay, ma già con Cielo e Sky Tg 24 sui canali 26 e 27 abbiamo capito di poter spingere anche su questo fronte“.
Ma il nuovo palinsesto non è solo su sport e calcio che Sky, 4,7 milioni gli abbonati, sostanzialmente stabili a giugno, punta per la sua offerta e per mantenere, se non proprio migliorare, il suo churn: il tasso di abbandono degli abbonati è sceso a giugno al 9,6% degli abbonati contro il 10,3% dell’ anno prima. Fiction, serie e intrattenimento sono considerati come autentici pilastri.
Quel che è certo è che sul fronte pubblicitario si attende un riscontro positivo. “Proprio perché ormai siamo usciti dal recinto satellitare – dice Daniele Ottier direttore della concessionaria di casa Sky – e siamo presenti su tutte le piattaforme il nostro nome cambierà in Sky Media”. Dal punto di vista della raccolta, spiega ancora Ottier, la tv satellitare può far leva “su ascolti a maggior valore, visto che non essendoci una visione di flusso c’è un engagement dello spettatore molto più elevato”.
L’anno scorso ci sono stati i Mondiali in Brasile, con una raccolta sui 40 milioni che sarà solo parzialmente compensata dai 18 milioni circa di raccolta di Mtv ora passata a Sky. La previsione di chiusura per fine anno vede una raccolta comunque «superiore a quella dell’ultimo anno». Nel fiscal year luglio giugno era stata sui 370 milioni di euro lordi. E all’aumento contribuirà anche “l’impegno sull’on demand. I download crescono del 75% anno su anno. E stiamo preparando nuovi format“.