Romania, Islanda, Galles: quanto valgono le sorprese sulla strada per Euro 2016

Romania islanda galles euro 2016Romania, Islanda, Galles: sono le tre nazionali che sgomitano per diventare grandi e tornare (nel caso della Romania) o esordire per la prima volta…

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Romania islanda galles euro 2016Romania, Islanda, Galles: sono le tre nazionali che sgomitano per diventare grandi e tornare (nel caso della Romania) o esordire per la prima volta nella fase finale di una competizione internazionale.

Nel mentre, alcune grandi come Olanda e Turchia rischiano di non andare in Francia per Euro 2016. Ma quanto valgono, in termini di valore di mercato, le tre nazionali sorpresa di ranking Fifa e qualificazioni agli Europei?

Il caso (vero e proprio) della Romania

Tra i misteri del complicatissimo calcolo che porta a definire il Ranking Fifa, c’è il settimo posto della Romania. Che dopo aver ottenuto un prestigioso 0-0 con l’Argentina (che comanda la classifica), nell’ultima stagione non ha certo brillato con lo 0-0 contro l’Irlanda del Nord e il solo gol con il quale ha battuto le Isole Far Oer. Eppure, quella che una volta era una nazionale di tutto rispetto, composta da giocatori del calibro di George Hagi o Dan Petrescu, sta vivendo un periodo di rinascita in pratica inaspettato. Perché almeno una volta il calcio romeno poteva contare su un movimento capace di andare avanti a livello di club (soprattutto con la Steaua Bucarest, campione d’Europa negli anni Ottanta) e che faceva da serbatoio alla selezione nazionale.

Poi è arrivata la crisi economica – non a caso la Nazionale romena ha partecipato alla sua ultima competizione internazionale nel 2008, agli Europei in Austria e Svizzera -, che ha colpito un intero movimento a cominciare da un club glorioso come la Steaua. Che, per colpa dei problemi giudiziari creati dal proprietario, il milionario ed ex parlamentare con l’estrema destra Gigi Becali, si è addirittura ritrovato a giocare privato dei propri colori e del proprio stemma. Ed anche il Cluj, che abbiamo imparato a conoscere per le apparizioni in Europa, è finito nel 2014 sull’orlo del fallimento. A questo si è aggiunta la mancanza di credibilità che ha colpito il calcio locale, travolto da scandali legati a illeciti su trasferimenti di alcuni giocatori che hanno visto coinvolte alcune vecchie glorie come Georghe Popescu.

Oggi la Romania vive un momento di gloria rinnovata: se vince contro l’odiata Ungheria (i due Paesi non si stimano molto per litigi legati alla sovranità della Transilvania), è di nuovo agli Europei. Con una selezione che, come valore di mercato totale, non arriva ai 60 milioni di euro (59). Il valore del cartellino più alto appartiene a Vlad Chiriches, 11 milioni di euro: dopo un’esperienza in Premier League con il Tottenham ed essere stato a lungo seguito dalla Roma, il difensore centrale è finito al Napoli. Da osservare il prospetto Alexandru Maxim, centrocampista offensivo di 23 anni dello Stoccarda, che vale 7 milioni. Per il resto: Lucian Sanmartean ha 35 anni e gioca in Arabia Saudita, il portiere Tatarusanu della Fiorentina contende il posto a Pantilimon e Lung Junior (figlio dell’ex portiere romeno a Italia ’90). Uno dei fantasisti è Gabriel Torje, un passato da promessa nell’Udinese e oggi nel Konyaspor.

La scuola islandese

Una volta, l’Islanda era la squadra materasso dove il padre Arnur Gudjohnsen dava il cambio al figlio Eidur. Oggi l’Islanda va in Olanda e vince in casa della nazionale bronzo all’ultimo Mondiale. Manca pochissimo per il biglietto per la Francia, il primo torneo giocato dagli scandinavi. Che restano una piccola nazione (circa 30mila abitanti), ma con una grande federazione dietro. Che ora è 23° nel ranking Fifa.

Dopo essersi affidata ad un ct di grande esperienza europea con lo svedese Lars Lagerback, già allenatore della nazionale di Ibrahimovic, il movimento calcistico islandese ha superato il naturale isolamento spedendo quanto più possibile i propri calciatori nei vari campionati europei, per far acquisire loro l’esperienza necessaria a far crescere una nazionale altrimenti destinata a rimanere poco sviluppata. “Ci sono almeno 75 giocatori professionisti che giocano fuori dal Paese: Bundesliga, Premier o Scandinavia”, confermò Erik Soler, generale manager dei New York Red Bulls, in un’intervista al New York Times.

Mentre i giocatori vanno a fare esperienza, si lavora in casa per lanciare nuove generazioni. La Federazione, visto il clima rigido, ha creato nuovi campi indoor, incoraggiando allo stesso tempo la formazione degli allenatori, arrivando ad aumentare il numero di tecnici in maniera consistente. Così facendo, la nazionale può contare sui propri giocatori migliori, tutti tesserati per squadre stranieri: da Sigurdsson (Swansea, 8 milioni di valore del cartellino) a Sigthorsson (Ajax, 4 milioni), passando per Bjarnason (Pescara, 1 milione) e Alfred Finnbogason (Heerenven, 9 milioni). Quanto vale in tutto la nazionale finlandese? 41 milioni.

Finalmente grande: il Galles

Una volta, l’Inghilterra prendeva al Galles il ferro delle miniere. Poi è passata i giocatori, vedi Michael Owen. Ma non tutti i sono piegati alla Corona, calcisticamente parlando. Ed ecco che il Galles, dopo aver visto per anni gli inglesi e a volte gli scozzesi andare a Europei e Mondiali, ora possono sognare il pass per il primo torneo internazionale.

Questo perchè la nazionale è giunta a maturazione nella maniera più diretta e semplice: sfruttando la vicinanza della Premier. I migliori giocatori sono tutti di club del massimo campionati britannico e anche la stella assoluta, Gareth Bale (80 milioni di valore), è cresciuta tra Southampton e Tottenham, prima di andare al Real Madrid per oltre 100 milioni di euro. Il portiere Hennessey (3 milioni di valore del cartellino) gioca nel Crystal Palace, Aaron Ramsey (20 milioni) nell’Arsenal, il centrale Joe Allen (14 milioni) nel Liverpool, Ashley Williams (8 milioni) nello Swansea.

E nella “Città dei cigni”, gallese ma in Premier, è nascosto uno dei segreti del Galles, perchè il suo esempio fa da traino al movimento, in un Paese dove il primo sport è il rugby. Nello Swansea ci sono anche Neil Taylor e Ben Davies, oltre al promettente Jazz Richards. Chissà che tra questi non ci sia il prossimo Bale: grazie anche a lui, la Nazionale ha un valore di mercato totale di 160 milioni di euro.