Norme anti-gogna ultrà, dopo il caso Samp interviene l'Aic

L’ultimo caso in ordine di tempo è stato quello della Sampdoria, sotto la curva a scusarsi con gli ultras per la sconfitta subita dal Vojvodina: un 4-0 che lascia ben…

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L’ultimo caso in ordine di tempo è stato quello della Sampdoria, sotto la curva a scusarsi con gli ultras per la sconfitta subita dal Vojvodina: un 4-0 che lascia ben poche speranze per la gara di ritorno dei blucerchiati, e che di fatto li esclude anzitempo dall’Europa.

Per questo l’Associazione calciatori ha ritenuto di ribadire l’esistenza di una “norma anti-gogna ultrà”, ovvero la disposizione a difesa dei calciatori che non sono tenuti a seguire l’italico costume di andare sotto la curva a scusarsi in caso di sconfitta. A riprendere oggi l’annotazione dell’AIC è soprattutto La Stampa di Torino che ricorda anche le sanzioni.

Nei mesi scorsi la norma è stata introdotta dopo una lunga battaglia della stessa Associazione calciatori che ha ottenuto pene pari ad ammenta più squalifica per chi va a processo sotto le curve.

«Dirigenti e giocatori non conoscono la nuova norma e il caso Sampdoria preoccupa: se non si fosse trattato del preliminare di Europa League, ma di una gara di campionato, alla giornata successiva avrebbe dovuto schierare la Primavera», è la riflessione in sintesi dell’Associazione Calciatori. Una conseguenza (quella di schierare la Primavera) che sarebbe ovviamente conseguenza della squalifica, appunto, di “chi va a processo sotto le curve”.

Il caso è tipicamente italiano. Non esistono similitudini a livello europeo. Solo da noi si ritiene di doversi giustificare con i tifosi dopo una sconfitta particolarmente pesante in termini di punteggio. Per questo la Figc, sollecitata non solo dall’AIC ma anche dal Viminale, ha provato a tamponare il problema con una norma che tuttavia come spesso accade rimane del tutto ignorata dalle società.

Lo dimostra pienamente il caso di Sampdoria-Vojvodina dove non solo i giocatori ma anche l’allenatore Walter Zenga si è presentato sotto la curva a chiedere scusa assumendosi le colpe di quanto accaduto, ma non spiegando però, successivamente, nel dettaglio i perché della debacle che, beninteso, potrebbero anche essere semplicemente riferiti alla superiorità tecnico-tattica di una squadra che ha fatto la sua onesta partita ed evidentemente era stata sottovalutata, non solo mentalmente, dalla stessa Sampdoria.

Il tema in vista della stagione che prenderà il via il 22 agosto rimane quindi aperto. Sono possibili multe e squalifiche per società e giocatori. E tutti ne dovranno tenere conto.