Tavecchio: "Creare una Commissione che valuti i rischi connessi al sistema calcio"

Tavecchio, nella mente del numero uno della FIGC vi sono questioni rilevanti da risolvere: in primo luogo, la questione relativa al calcioscommesse e al controllo dei bilanci del club; in…

Brescia Calcio

Tavecchio, nella mente del numero uno della FIGC vi sono questioni rilevanti da risolvere: in primo luogo, la questione relativa al calcioscommesse e al controllo dei bilanci del club; in secondo luogo, la riforma dei campionati.

Per quanto concerne il primo punto, Tavecchio ha parlato quest’oggi di un tavolo permanente della Federcalcio “che valuti i rischi che incombono nel sistema calcistico“. E’ la proposta avanzata dal presidente della Figc, Carlo Tavecchio, nel Consiglio federale odierno. Una Commissione per studiare i rischi connessi alla gestione delle societa’ calcistiche: “Una cosa – spiega Tavecchio – che non era mai stata ipotizzata prima. La Federcalcio si deve occupare dei rischi connessi all’attivita’ societaria e di chi si occupa di calcio. Non possiamo ricevere solo schiaffi dopo che esplode il caso scommesse. Cosi’ come dobbiamo valutare i rischi su societa’ che iscrivono costi gestionali ridicoli rispetto ai costi reali dei loro calciatori“.

Insomma, un meccanismo di prevenzione e studio per evitare casi come quello del Catania di Pulvirenti o come il fallimento del Parma: “Non stiamo diventando nessuna Guardia di Finanza – assicura Tavecchio – nessun ministero o dei burocrati. Solo attenti osservatori di realta’ che poi scoppiano tra le mani della Figc. Non prendiamo un euro dalle scommesse, ma quando succede il caso tutti scrivono che la colpa e’ nostra“.

Per quanto concerne la riforma dei campionati, il cammino è lungo e tortuoso. “In questo momento la riforma dei campionati come la vedo io non è semplice, il fatto di continuare a prorogare denota una situazione di incertezza“. E’ l’ammissione di Carlo Tavecchio, presidente della Figc, che al termine del consiglio federale odierno è tornato a parlare di quella da lui definita più volte come la “madre di tutte le riforme“, quella che dovrebbe portare a una riduzione delle squadre di serie A da 20 a 18 e della serie b da 22 a 20.

“E’ inutile nascondere la testa sotto la sabbia -ha continuato Tavecchio-. Noi ne parliamo ma poi bisogna farlo e ottenere all’interno delle leghe le maggioranze quando gli interessi sono elevati, soprattutto quando si parla di diritti tv. Parliamo di soggetti abituati a un certo standard che non riescono a pensare diversamente. Sarà la madre di tutte le riforme, ma bisogna trovare il padre…“, ha evidenziato il numero uno di via Allegri, sottolineando che l’ipotesi di ricorrere a un commissario ad acta tramite il Coni per cambiare le maggioranze previste dallo statuto “è un’opzione non accantonata. Ma voglio esperire tutti i mezzi per fare scelte federali interne, dopodiché tutti insieme serenamente valuteremo cosa fare. La Figc -ha detto Tavecchio- ha stabilito il 30 settembre come termine non perentorio” per procedere alla riforma. Poi ha concluso: “I commissari sono organi punitivi. La speranza di vararla entro il prossimo campionato c’è sempre“.