Juve, Agnelli: "Stadi nuovi e seconde squadre per riprenderci il 4° slot Champions"

“Ogni società è responsabile del proprio conto economico. Da parte nostra gli investimenti sono sempre stati sviluppati in base alle potenzialità reali e ritengo che ogni società dovrebbe agire in…

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“Ogni società è responsabile del proprio conto economico. Da parte nostra gli investimenti sono sempre stati sviluppati in base alle potenzialità reali e ritengo che ogni società dovrebbe agire in questo modo, perché un’eccessiva quantità di indebitamento rischia di portare alle situazioni che abbiamo visto l’anno scorso”. Il monito arriva dal presidente della Juventus Andrea Agnelli, nel giorno dell’ufficializzazione del rinnovo del contratto di Leonardo Bonucci fino al 2020. In una delle ultime apparizioni davanti alla stampa, Agnelli aveva espresso perplessità sulla valutazione del Milan da parte di Mr Bee. Imbeccato successivamente sul mercato dell’Inter, aveva preferito non commentare.

Oggi torna a parlare degli investimenti del club italiani e dall’impressione che qualcosa sia cambiato. Ma è vietato farsi illusioni: “Non vanno confusi i risultati sportivi di alcune squadre con lo stato di salute del calcio italiano. Una squadra in finale di Champions League e due in semifinale di Europa League – ha detto Agnelli, ribadendo un concetto espresso all’indomani della finale persa con il Barça – sono un buon modo di ripartire, ma per avere risultati concreti bisogna ripeterli per almeno 5 anni in modo da recuperare il ranking Uefa e riprendersi il famoso quarto posto in Champions League, la cui assenza si sente e pesa, sia a livello finanziario che numerico”.

Disse che il merito dell’exploit italiano in Europa non era certo del calcio italiano, ma delle società come la Juve, il Napoli o la Fiorentina che avevano lavorato bene nonostante la situazione della Serie A. Per Agnelli “il calcio italiano ha ancora bisogno di una serie di interventi per essere al pari con gli altri: stadi nuovi intanto, mentre per favorire la crescita di alcuni talenti italiani si potrebbe valutare l’introduzione delle seconde squadre”. Ipotesi che in realtà è stata scartata la scorsa estate, quando la Figc ha approvato le multiproprietà (cioè la possibilità di un presidente, come Lotito, di possedere due squadre in due categorie diverse, come Lazio e Salernitana). Mentre sul mercato Agnelli è rimasto piuttosto abbottonato: “Rispetto a quello che ha detto ieri Marotta non ci sono novita’: abbiamo avuto modo di confrontarci anche alle 9.30 di questa mattina, non credo che da allora la situazione sia cambiata”. Vale a dire che dopo il “no” dello Schalke per Draxler non ci sono stati passi avanti. Ma la Juve è convinta che alla fine i tedeschi cederanno.