Ferrero spegne Sampdoria Tv: andrà sul web. "Ma è come se non esistesse più"

Nei giorni in cui i tifosi di Juventus e Roma scoprono che le tv tematiche dedicate alle loro squadre saranno visibili nell’abbonamento Sky, quelli della Sampdoria danno l’addio alla loro…

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Nei giorni in cui i tifosi di Juventus e Roma scoprono che le tv tematiche dedicate alle loro squadre saranno visibili nell’abbonamento Sky, quelli della Sampdoria danno l’addio alla loro televisione nel silenzio (o quasi) generale. Dopo sei anni di vita ha infatti chiuso “Sampdoria Tv”, trasmesso sul digitale terrestre in Liguria e Piemonte. Massimo Ferrero, presidente del club blucerchiato, ha deciso di lanciare al suo posto una web tv. Una scelta che dipende in gran parte dai costi di gestione della televisione: troppi 500mila euro all’anno per il mantenimento del canale tv, non sostenuto da altrettanti introiti. Ma ai tifosi doriani più affezionati la chiusura della televisione (che dall’1 luglio non è più in onda) non è piaciuta. Una lettera aperta pubblicata su Facebook da Matteo Monforte, volto di Sampdoria tv (“ma non sono un giornalista e non ho un contratto con la Samp”) diretta a Massimo Ferrero ha riscosso grande favore online.

“Caro Presidente, spegnendo SAMPTV, lei mette fine ad un bel capitolo blucerchiato che questa città – da sempre succube di stampa, tv e informazione genoana – si era conquistata col sudore”, scrive tra le altre cose Monforte, che non si illude sul destino della televisione blucerchiata. “Dal momento in cui una TV la si leva dal digitale terrestre per portarla sul WEB, i numeri dei telespettatori crollano vertiginosamente (più o meno le proporzioni sono quelle di 1000 a 10) e, a livello di marketing e potere d’informazione, è come se non esistesse più”.

Ma la scelta di Ferrero rientra in una politica di revisione dei costi che ben si spiega con l’ultimo bilancio della Sampdoria, approvato con un rosso di 24 milioni (a fronte di ricavi per poco meno di 60). Il presidente deve trovare capitali freschi. Fin qui di tasca sua abbia messo nella società solamente 3 milioni di euro, mentre la maggior parte delle spese sono state pagate con la ricca dote (di 36,5 milioni di euro) lasciata nelle casse del club dalla precedente gestione Garrone.