Nevio Scala: "Vi presento il mio Parma. Ai giocatori dico: non scappate"

Lavorerà senza sosta per “far rinascere il calcio a Parma dopo il disastro dell’ultima stagione”. Nevio Scala, ex allenatore del club, a 68 diventerà presidente del nuovo Parma Calcio 1913,…

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Lavorerà senza sosta per “far rinascere il calcio a Parma dopo il disastro dell’ultima stagione”. Nevio Scala, ex allenatore del club, a 68 diventerà presidente del nuovo Parma Calcio 1913, la società costituita davanti al notaio Almansi il 30 giugno e che vorrebbe iscrivere la squadra alla Serie D, in attesa che la Federcalcio dia il suo ok. Il prossimo presidente del Parma, 68 anni, è stato intervistato dalla Gazzetta dello Sport, raccontando i suoi propositi in questo nuovo ruolo: “Quando gli amici che mi hanno coinvolto mi hanno fatto questa proposta, non ho avuto dubbi e ho detto subito sì. Chi investe in questo progetto è serio, e a me questo basta”.

Si dice che nella cordata ci sia anche Barilla, il quale però questa mattina a Milano ha risposto con un “ma di cosa parlate?” ai cronisti che gli chiedevano del Parma. Scala non è preoccupato dalla Serie D: “Non mi spaventa. Anzi: credo che questa sia l’occasione buona per dare una svolta e fare qualcosa di nuovo, L’idea è quella di fare un calcio sano e sostenibile. In pratica, se nelle casse sociali abbiamo cento euro, dovremo spenderne ottanta. Il concetto mi sembra chiaro, no? Il nostro deve essere un calcio biologico, e con biologico intendo senza veleni, senza antiparassitari, senza nulla che non sia naturale. Lo so che ci scontreremo con alcune realtà, ma sono pronto”.

Il punto di partenza è “il settore giovanile”, quello che ha portato i giovanissimi alla finale nazionale persa contro l’Inter pe 4-3. “Loro saranno la spina dorsale del nuovo Parma. E io sarò il procuratore di tutti questi ragazzini. Il mondo del calcio, da troppo tempo, è in mano a gente che non fa dell’etica e dell’onestà i primi valori. Noi vogliamo riportare queste idee al centro del campo. Lavoreremo con i procuratori, ci mancherebbe altro, ma non ci saranno invasioni di ruoli: ognuno al suo posto e tutti felici. A me interessa educare: i calciatori della Serie D, i ragazzi, i bambini, i tifosi. Ci provo, è una sfida che mi affascina”.

Ai giocatori che stanno lasciando la città emiliana Scala dice: “Non scappate da Parma. Qui c’è bisogno di voi. Non fatevi illudere dalle promesse di questo o di quello. Noi siamo appena nati, ma possiamo rendervi felici”. Nessuna promessa però: “L’unica cosa che mi sento di dire è che giocheremo per vincere, ci mancherebbe altro, ma che vogliamo vincere alla nostra maniera. Cioè, senza scorciatoie. E questo concetto deve entrare nella testa di tutti quelli che lavorano con noi”.

La scelta dell’allenatore al momento “è l’ultimo dei miei problemi. Voglio un educatore – dice Scala – uno che condivida i nostri valori. Il fallimento del Parma di Ghirardi è il fallimento di un modello, quello del presidente mecenate che spende e spande. Noi vogliamo fare qualcosa di diverso, e per farlo ci siamo dati regole che rimandano più alla filosofia che alla tattica. Commetteremo errori, ne sono sicuro, ma saranno sempre in buona fede. E alla gente chiedo tempo: non si può avere tutto e subito”.