Nuovo stadio Friuli, la tana dell'Udinese sul modello Allianz Arena

Nuovo stadio Friuli – I risultati sportivi dell’Udinese quest’anno hanno avuto un andamento altalenante, con il gioco che è stato per molti periodi della stagione al di sotto delle aspettative…

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Nuovo stadio Friuli – I risultati sportivi dell’Udinese quest’anno hanno avuto un andamento altalenante, con il gioco che è stato per molti periodi della stagione al di sotto delle aspettative iniziali. A conferma di ciò il presidente Pozzo ha deciso di concludere anticipatamente il rapporto di lavoro con l’allenatore Andrea Stramaccioni che verrà sostituito da Stefano Colantuono, ed a questo clima di incertezza si deve aggiungere anche il probabile saluto dell’idolo di casa Antonio Di Natale

Se i risultati sportivi hanno in parte deluso, i tifosi e la dirigenza friulana hanno comunque motivo di guardare positivamente verso il futuro. Giorno dopo giorno il nuovo stadio Friuli prende forma, diventa realtà e regala al mondo dei Pozzo un nuovo colore, una linfa nuova. I lavori di riammodernamento dello stadio hanno avuto inizio nel 2010, con la ristrutturazione della tribuna centrale, in seguito, come afferma Alberto Rigotto, project manager del nuovo Friuli “Nell’estate del 2013 abbiamo invece provveduto a spostare il campo: i lavori si sono protratti fino a ridosso dell’inizio del campionato, tanto che la squadra aveva dovuto affrontare il preliminare di Europa League a Trieste. In seguito, prima di riprendere l’attività edilizia, è servito un po’ di tempo per chiudere l’iter burocratico. Tanto che la ristrutturazione è ripartita nel maggio del 2014 con la demolizione dei Distinti e delle due Curve. La Sud è stata conclusa alla fine di dicembre, mentre contiamo di inaugurare la Nord e i Distinti nel mese di luglio».

Un po’ come succede a Torino con lo Juventus Stadium, l’idea è quella di far vivere il nuovo stadio Friuli per 365 giorni l’anno. «La struttura sarà fruibile anche al di là dell’evento sportivo. Oltre al piano dove c’è il campo da gioco, saranno costruiti altri due livelli. In quello superiore avremo una disponibilità di 7 mila metri quadrati, in quello inferiore di 13 mila». Metrature adatte a sviluppare una serie di attività che diversificheranno l’offerta sportiva. «Ci sarà il museo dell’Udinese e più in generale dello sport friulano” prosegue Rigotto “inoltre un ristorante, una birreria, la palestra con piscina e il centro benessere. Oltre a una clinica medica e a una serie di uffici da affittare». Nell’impianto però non sarà inserito alcun centro commerciale; se prima a conferma di ciò esistevano solo le parole del patron Pozzo, ora ad esse si aggiungono anche quelle dell’analisi svolta dallo studio specializzato Larry Smith che ha confermato come la zona sia satura dal punto di vista della possibile attrattività legata a nuovi ipermercati.
Per scegliere dunque in che modo riempire i due piani da mettere a disposizione dei tifosi bianconeri, la società è volata dall’altra parte del mondo. Nel vero senso della parola. A Detroit, città americana in cui ha sede la Rossetti, che di italiano possiede solo il nome ed è società leader negli allestimenti interni. Oltre allo stadio Friuli, ha curato lo Staples Center di Los Angeles e lo Shenzen Sports Center in Cina. Per quanto concerne invece l’esterno dell’impianto, i lavori sono stati assegnati allo studio Archea di Firenze che lo disegnerà ispirandosi all’Allianz Arena di Monaco.
L’esterno dello stadio cambierà colore in base agli avvenimenti ed anche in base allo sviluppo di ogni match. Il progetto è teso verso l’avvicinamento tra pubblico e campo da gioco come afferma ancora Rigotto : «I tifosi saranno a ridosso del campo come nell’impianto della Juventus, ma pensiamo di eliminare parte delle barriere anche all’esterno della struttura, e questa sarebbe una novità assoluta” prevede il manager “L’idea, infatti, è di limitare al massimo le cosiddette betafence, cioè le griglie esterne». Il Friuli “nuova” versione costerà alla società bianconera circa 50 milioni di euro, un investimento cospicuo per una società “provinciale”, che da molti anni realizza la maggior parte dei propri introiti grazie alle plusvalenze sui giocatori.

Un esempio che non deve illudere

L’ Udinese ha dato una dimostrazione di forza, responsabilità e professionalità che dovrebbe far riflettere molte società (ben più blasonate) che ad oggi ospitano tifosi e squadre avversarie in impianti obsoleti e fatiscenti. Inghilterra, Germania sono anni luce avanti a noi e con l’assegnazione alla Francia di euro 2016, anche questo paese si appresta a superarci sotto il profilo degli impianti calcistici. Per descrivere la  situazione vi proponiamo qualche numero:  le 380 partite disputate nel campionato 2014-2015 hanno avuto un totale di 8.387.432 spettatori con una media di 22.072. Dati inferiori rispetto a quelli della passata stagione, dove gli stadi italiani avevano visto la presenza di 8.744.180 spettatori, per una media di 23.011. Il saldo è quindi in negativo di ben 356.748 unità.