Stadi Euro 2016 – I campionati europei di calcio che si svolgeranno in Francia l’anno prossimo, nel giugno 2016, si candidano ad essere un modello non solo per la velocità di realizzazione degli stadi ma anche perché a differenza di altri eventi (su tutti va citato il mondiale brasiliano) l’impressione è che i nuovi stadi di Euro 2016, o le ristrutturazioni siano pensate con occhio non solo alla manifestazione ma anche al futuro.
Non è certamente un caso se le squadre della Ligue 1 che disputano le gare interne negli stadi che ospiteranno Euro 2016 abbiano una capacità di riempimento che in media sfiora il 75% medio: una percentuale abbassata da Nizza e Tolosa che si aggirano intorno al 45-50%. Curioso ad esempio l’approccio, estremamente pragmatico, degli organizzatori: spesso non si è optato per un ampliamento della capienza ma per una ridefinizione – anche al ribasso – dell’attuale, per puntare ad una ospitalità di altissimo livello.
Va comunque ricordato che in Francia molti stadi vengono sfruttati anche per il rugby (Tolosa è uno degli esempi più importanti) con una affluenza media tra le 10 e le 14 mila persone a partita con punte di 25 e anche 30 mila persone per club come il Bordeaux Begles (che fin qui ha giocato al vecchio Chaban Delmas che verrà abbandonato).
Per avere un termine di paragone: oggi l’Italia ha solo 7 società capaci di superare la media di 30 mila spettatori a gara, ma il gigantismo dei nostri stadi tiene la percentuale di riempimento per lo più al di sotto del 60 o del 50% tranne in rari casi (tipo Juventus Stadium) rendendo onerosa la gestione (a prescindere dalla proprietà che spesso oggi se applicata agli impianti esistenti, semplicemente, non sarebbe un affare per i nostri club).
In Francia la metà delle società ha un riempimento superiore al 70%: dato chiave se si vuol parlare di sostenibilità gestionale degli impianti. E nessuno va al di sotto del 40% tranne il Monaco (28%) che però rappresenta una evidente eccezione di livello mondiale e (sulla stagione 2014-2015) Lens, visto che la società è stata costretta a migrare in attesa di riappropriarsi del proprio stadio completamente rinnovato.
Ma andiamo con ordine. Il torneo si giocherà in 10 stadi: quattro nuovi (Lille, Nizza, Lione e Bordeaux), cinque rinnovati (Marsiglia, Parigi, Saint-Etienne, Lens e Tolosa) mentre lo Stade de France di Saint-Denis ha richiesto solo piccoli ritocchi. Le stime dell’Uefa – che risalgono al dicembre 2013 parlano di investimenti per un totale di quasi 1,6 miliardi di euro, somma generata grazie al coinvolgimento dei proprietari comunali e di innovativi mezzi di finanziamento.
I nuovi stadi di Euro 2016
Al momento l’attesa è legata soprattutto all’apertura degli stadi di Lione e Bordeaux.
LIONE
Recenti le dichiarazioni del presidente del Lione Jean Michel Aulas, che ha riaperto la questione del nome dello stadio. Inizialmente avrebbe dovuto chiamarsi Stade des Lumieres in onore ai fratelli creatori del cinematografo, ma nel tempo i costi sono schizzati da una previsione iniziale di 250 milioni di euro all’attuale stima di 400 milioni e la società spera ora di ricavare almeno 100 milioni in 10 anni dalla denominazione, dopo aver declinato un’offerta di Hyunday non ritenuta congrua.
La capienza preventivata è prossima ai 59 mila posti, l’impegno è il completamento entro fine 2015. A Euro 2016 dovrà ospitare 6 gare: quattro dei gruppi, un ottavo e una semifinale. Aulas, purtroppo per lui, ha perso la battaglia per avere la gara inaugurale del torneo, che invece si terrà come prevedibile a Saint Denis.
Come già avevamo visto per gli stadi inglesi anche a Lione la scelta della costruzione da nuovo non è stata immediata, Euro 2016 è stato decisivo per accelerare i tempi, ma si parlava dell’abbandono dello Stade de Gerland già dal 2007 quando l’OL rivaleggiava con le grandi d’Europa puntando al sogno Champions League, raggiungendo il 2010 con la semifinale il suo risultato storico migliore.
L’impegno dell’Olimpique Lyon ovviamente sarà anche quello di valorizzare nel tempo l’investimento. Attualmente la società è la quarta in Francia per affluenza di pubblico allo stadio (poco più di 34 mila persone a gara) con un riempimento dell’81,7%. La qualificazione in Champions league dovrebbe comunque aiutare il club in questo senso.
BORDEAUX
Ultimo in ordine di tempo ad aver iniziato i lavori (2014) il Bordeaux-Atlantique è stato progettato dallo studio Herzog & de Meuron, lo stesso dell’Allianz Arena di Monaco di Baviera. Inizialmente i lavori dovevano partire nel 2012, ma una forte opposizione della comunità locale contraria all’alto costo (che evidentemente non si mobilita solo in Italia) ha causato ritardi. Da sottolineare tuttavia che i costi complessivi tra previsioni e consuntivo in base alle comunicazioni ufficiali oscillano tra i 165 e i 170 milioni di euro. Una discrepanza abbastanza irrisoria rispetto al solito (lo stesso stadio del Lione a lavori finiti ha avuto un incremento superiore al 40%).
Ospiterà 5 partite degli europei: 4 dei gironi e una semifinale. Verrà inaugurato presumibilmente con l’inizio della prossima stagione agonistica.
La sua caratteristica principale è la copertura sospesa che regala dall’esterno un colpo d’occhio assolutamente inusuale per uno stadio.
Con una capacità di 43 mila posti ospiterà un club, il Bordeaux appunto, che vanta un’affluenza di 35 mila persone a partita (63,3% il riempimento della stagione 2014/2015) ed un club di rugby capace di arrivare a picchi di affluenza simili a quelli della media spettatori del calcio. L’area più ambita conta 3.000 posti business e 1.000 posti vip.
LILLA E NIZZA
Già inaugurato lo stadio Pierre Mauroy di Lille (agosto 2012 con Lille-Nancy) i cui lavori erano iniziati nel 2010. La capienza dell’impianto – il cui costo è stato stimato in circa 300 milioni di euro – è di poco superiore ai 50 mila spettatori, ma l’innovazione più interessante – in chiave di sostenibilità dell’impianto nel lungo periodo – è la possibilità di innalzare un palco all’interno dello stadio, costruendo di fatto una arena interna, per un’affluenza da 6.500 a 35 mila spettatori.
Lille è un caso calcistico alquanto interessante – pur non arrivando ai livelli di Gelsenckirchen che ha un rapporto 1/3 tra affluenza media allo stadio e abitanti della città -: con soli 220 mila abitanti (è di poco superiore a Brescia, giusto per offrire un raffronto tutto italiano) ha uno stadio di 50 mila persone riuscendo attualmente a portarne stabilmente 35 mila ad ogni gara casalinga della squadra. Ha avuto una media di riempimento del 71% con un record stagionale del 90%.
Già attivo anche lo stadio di Nizza che ospita pure – in chiave di utilizzo non legato solo agli eventi calcistici – il Museo nazionale dello sport (che avrà 100 mila cimeli: una delle più grandi collezioni sportive al mondo) ed è stato aperto il 22 settembre 2014 (Nice – Valenciennes 4-0).
L’Allianz Riviera è il secondo stadio firmato dalla compagnia assicurativa dopo quello di Monaco di Baviera, ma non l’ultimo, visto che anche a Vienna i naming rights del nuovo impianto sono stati venduti allo stesso gruppo che ha fortemente investito in questa forma pubblicitaria.
I costi sono stati di 245 milioni circa: il progetto ha visto una accelerazione in vista dell’Europeo, ma a Nizza le prime idee sulla carta per un nuovo stadio risalgono al 2002, solo 4 anni dopo i mondiali ospitati dalla Francia.
Le ristrutturazioni
PARIGI
Due stadi nella capitale. Il Parco dei principi, rinnovato grazie ad un cofinanziamento del comune di Parigi e del Psg (lavori iniziati a maggio 2013), e Saint Denis, costruito per il mondiale del 1998 e – come detto – ancora perfettamente “in forma” per una manifestazione nonostante i quasi vent’anni di servizio: anche in questo senso una testimonianza di lungimiranza e sostenibilità nel lungo periodo dei comitati organizzatori francesi, ricordando che a capo di quello del 1998 c’era Michel Platini, attuale presidente dell’Uefa.
Il Parco dei principi verrà portato a 45 mila posti. Ma si tratta di una soluzione temporanea: la proprietà qatariota del Psg, prima di Euro 2016 aveva già programmato un intervento di radicale ristrutturazione su uno stadio ch già viene riempito al 94% per le gare di campionato (la squadra di Ibrahimovic e Cavani è la seconda per affluenza con una media di 45 mila spettatori, praticamente fa sempre il tutto esaurito considerando un invenduto del 5% abbastanza fisiologico). Il Parc des Princes, quindi, dovrebbe essere “ritoccato” già dopo l’Europeo.
I lavori di rinnovo sono iniziati a maggio 2013, finanziati dalla città di Parigi e dal Paris Saint-Germain FC, miglioreranno le aree dedicate all’ospitalità e i servizi al pubblico, portando la capienza a 45.000 posti. Il progetto dovrebbe essere completato entro la metà del 2015 alla fine di questa stagione sportiva.
MARSIGLIA
Il nuovo Velodrome è un gioiello assoluto. La vista dall’esterno ricorda vagamente quella dell’Allianz di Monaco di Baviera. Suggestivo colpo d’occhio, capienza a 67 mila posti (solo 2.000 in più rispetto all’attuale portata), copertura totale e centro servizi d’avanguardia (a partire dalla tribuna stampa).
Così come successo per il Friuli di Udine la ristrutturazione non ha imposto lo spostamento alla squadra, che ha continuato ad utilizzarlo per le gare casalinghe. Con una affluenza vicina alle 52 mila persone il Marsiglia è la società più seguita dell’intera Ligue 1, ma solo quinta per capacità di riempimento dello stadio (79,5%).
SAINT ETIENNE
Lo Stade Geoffroy-Guichard di Saint-Etienne – detto il Calderone – venne inaugurato il 13 settembre 1931 ed è dedicato all’imprenditore-presidente che ne volle fortemente la realizzazione. E’ stato portato a 41.500 spettatori ma nel tempo era arrivato fino ad una capienza di 48 mila spettatori (in occasione dell’altro Europeo francese, quello del 1984). Gli interventi maggiori sono stati sulla copertura, gli angoli e le nuove hospitality.
Qui si sono giocate anche cinque partite di Francia ‘98 tra cui una gara mitica: Argentina-Inghilterra 2-2 (poi vinta ai rigori dai sudamericani per 6-5), quella dell’espulsione di Beckham. Attualmente il Saint Etienne attrae 31.500 persone a partita per un riempimento dell’84,5% inferiore solo a quello del Psg.
TOLOSA
Lo Stade Municipal de Toulouse risale alla Coppa del Mondo del 1938. I lavori di ristrutturazione sono iniziati a maggio scorso e il Toulouse FC continua a giocare in questo impianto. Il progetto, guidato dal comune, intende aggiornare lo stadio sia per standard tecnici che per sicurezza. Le opere dovrebbero concludersi nell’autunno 2015, quando la capienza sarà di 33.000 posti.
Anche in questo caso come per altri impianti non si è voluta incrementare la capienza, ma rendere l’impianto più confortevole (attualmente ospita poco più di 35 mila persone sedute): del resto come detto il Tolosa non è una squadra molto attrattiva: quest’anno ha avuto solo 15 mila spettatori a gara per un riempimento del 43% circa.
LENS
I lavori dovrebbero concludersi a fine anno: capienza di 35 mila spettatori per lo stadio Felix Bollaert-Delelis. Anche qui investimenti in sicurezza, comfort e ospitalità.
In comune con gli altri stadi ha la progressiva diminuzione della capienza, arrivata negli anni ‘80 fino a 51 mila spettatori, ma di fatto mai raggiunta visto che il record storico risale al 1992 quando portò 48 mila persone per un Lens-Marseille di campionato.
In questo caso tuttavia il Lens non ha potuto continuare a giocare le partite casalinghe nonostante i lavori in corso e quest’anno è andato in “trasferta” ad Amiens. Non sono mancate le polemiche della comunità locale visto che – come si è visto in molti casi – il finanziamento decisivo per i lavori è arrivato anche dalla municipalità. Ma alla fine il piano dovrebbe essere concluso in tempo nel dicembre di quest’anno.