Sky, cresce il fatturato: +5%. Ma i prezzi aumenteranno

Due trimestri consecutivi in crescita, dopo una fase in cui aveva perso clienti. Sky in Italia torna – o meglio, continua – a crescere almeno in numero di abbonati, così…

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Due trimestri consecutivi in crescita, dopo una fase in cui aveva perso clienti. Sky in Italia torna – o meglio, continua – a crescere almeno in numero di abbonati, così come in Gran Bretagna, dove i clienti sono sempre di più e le disdette sempre di meno: 127mila abbonati tra satellite e online, 41% in più rispetto all’anno scorso, il migliore degli ultimi 11. La pay tv in Europa continua a macinare utili. Quello netto non è stato rivelato, ma si sa che il fatturato Sky è cresciuto del 5%, fino a 8,453 miliardi di sterline, superiore agli 8,44 attesi. In realtà in Italia i ricavi sono scesi, a differenza di Regno Unito e Irlanda (+6%) e Germania (+9%). E nel complesso l’azienda è andata bene: l’utile operativo prima delle voci straordinarie è aumentato del 20% rispetto allo scorso anno, a 1,03 miliardi di sterline, come ci si aspettava.

Nel terzo trimestre del 2014 il gruppo ha messo sotto contratto 242mila nuovi clienti, il 70% in più di quanto fece un anno prima. Oggi Sky è una pay tv europea che tiene insieme quasi 20 milioni di abbonati tra Germania, Italia, Austria, Inghilterra e Irlanda. Il 39% di Sky è controllato dalla 21st Century Fox, e il titolo dell’azienda – valutata 18,08 miliardi di sterline – vale 1096 pence alla borsa inglese. Così il target price dell’azione è stato alzato dal gruppo Numis Securities da 982 pence a 1200. Con questa spiegazione: “I risultati sono stati forti, con una performance operativa solida – ha commentato l’esperto Paul Richards – e oltre le previsioni della società in ciascuna delle regioni in cui opera”.

Certo è che la spesa per i diritti televisivi delle partite va ad incidere in maniera pesante sui conti della società. In particolare la Premier League ha appena chiuso un accordo miliardario per i prossimi anni. “L’azienda ha anche una base finanziaria solida – ha continuato Richards – anche se ha speso miliardi di dollari per i diritti di trasmissione di calcio. Crediamo che il gruppo stia facendo rilevanti progressi operativi e finanziari”. Ci sono circa 300 milioni di serline in più di costi, che però – secondo l’analista di Numis – saranno assorbiti. Come? Riducendo altri costi e soprattutto aumentando i prezzi. Così, per un’offerta che cresce e che aumenta i propri abbonati, a rimetterci potrebbero essere i vecchi clienti.