Juventus, L'ad Mazzia spiega il progetto Continassa con tutti i dettagli

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In giugno, dal 24 al 26, si terrà nel quartiere fieristico MilanoCity la tradizionale fiera chiamata Eire ovvero Expo Italia Real Estate che rappresenta un appuntamento imperdibile per il settore immobiliare

Oggi lo staff di Eire ci ha fatto arrivare un’intervista con l’amministratore delegato e cfo della Juventus Aldo Mazzia sul progetto Continassa, ovvero le aree circostanti lo Juventus Stadium

Qui sotto l’intervista integrale

Dopo la realizzazione dello stadio, la Juventus è al lavoro, con la collaborazione di Beni Stabili Sgr, per portare a termine il “progetto Continassa”. L’iniziativa prevede, oltre alla nascita della nuova sede, la creazione di un centro di allenamento dedicato esclusivamente  alla prima squadra. L’amministratore delegato della società bianconera, Aldo Mazzia, che ringraziamo per la disponibilità, si è soffermato su un modello che solleciterà, in prospettiva, i club italiani a diversificare i ricavi valorizzando beni immobili o aree  dismesse.

La Juventus è la prima società italiana a disporre di uno stadio di proprietà. Quali benefici ha tratto finora il club con l’avvento della nuova struttura? 
La Juventus ha tracciato un solco rispetto alle altre società italiane con la scelta, prima fra tutte, di allinearsi allo standard di qualità delle squadre europee più competitive anche sul piano gestionale. Lo stadio di proprietà è stata una sfida che ormai, superata la metà della terza stagione, rappresenta una fonte concreta e solida di entrate economiche, un asset fondamentale per la crescita costante della Società e per il raggiungimento degli obiettivi, non solo in termini sportivi, ma anche economici. Le moderne società di calcio, ormai, non possono prescindere dalla ricerca costante del raggiungimento e mantenimento dell’equilibrio di bilancio. I benefici tangibili generati dallo Juventus Stadium sono rappresentati dall’aumento e dalla diversificazione di ricavi generati dalle attività correlate all’evento “match day” e agli eventi “no match day”, dalla crescita di offerta di servizi non strettamente legati all’evento sportivo  e dalla valorizzazione della performance sportiva e del brand Juventus.

Quali attori e quali tappe caratterizzano l’ambizioso “Progetto Continassa” attorno al nuovo stadio? 
Il progetto Continassa vede le sue origini nel gennaio 2012 con l’inizio della trattativa con la Città di Torino per arrivare al 14 giugno 2013 con la firma del contratto di acquisto (per un periodo di 99 anni, rinnovabile e cedibile a terzi) del diritto di superficie su una parte dell’Area Continassa, pari a 180.000 mq (Area Juventus) e la relativa SLP (superficie lorda di pavimento) di 33.000 mq. Ulteriori 5000 mq di SLP, già di proprietà di Juventus, sono stati trasferiti nell’Area Juventus. La prossima imminente tappa prevede l’approvazione del PEC e del progetto esecutivo delle opere di urbanizzazione. L’area sarà destinata a ospitare la sede e il centro di allenamento della Prima Squadra Juventus, un albergo, un polo commerciale, di servizi e di intrattenimento innovativo, e residenziale.

Dopo lo Juventus Stadium creerete un’area interamente dedicata al club anche grazie alla partnership con il Fondo Beni Stabili. Ritiene che il “Modello-Juve”, replicato da altre società, possa rappresentare uno dei rimedi alla crisi che ha investito il calcio italiano?
Certamente il modello di sviluppo seguito dalla Juventus, che consente una crescita e una diversificazione importante dei ricavi da stadio, è un esempio virtuoso di gestione solida di una società sportiva. Il calcio italiano in generale ha bisogno di crescere e migliorare anche e soprattutto in ambito economico e finanziario, e in questo senso noi della Juventus ci consideriamo dei capofila del movimento ma siamo convinti che anche per noi sia indispensabile non restare un caso unico nel panorama italiano.

Le recenti difficoltà riscontrate a livello internazionale dai club italiani hanno convinto le società della necessità di diversificare i ricavi?
Le recenti difficoltà insieme al confronto con i grandi club calcistici europei hanno reso ancora più evidente la distanza che separa la realtà calcistica italiana da quella internazionale: è necessario trovare nuove soluzioni e posizionare le società di calcio a livelli competitivi – nel rispetto del Fair play finanziario imposto dalla UEFA – in grado di poter contare su basi finanziarie solide non strettamente vincolate al risultato sportivo. In questo senso, la ricerca di diversificazione dei ricavi è un passo fondamentale per realizzare una crescita vera. Una recente relazione ha posto in evidenza come la mancata modernizzazione degli stadi italiani impedisca ai club italiani di generare ricavi per oltre 1 miliardo di euro all’anno

L’area sulla quale sorgerà il nuovo “quartier generale”, concessa dal comune di Torino per novantanove anni, sarà riqualificata e restituita, con nuove strutture, ai cittadini. Quanto sarà importante la sinergia pubblico-privato per lo sviluppo del territorio? 
La sinergia pubblico-privato è stata finora, nel processo di costruzione dello Juventus Stadium e dell’acquisizione dell’area Continassa, e resterà un punto cardine nello sviluppo dei progetti di riqualificazione del territorio. Il progetto stesso ideato da Juventus esemplifica il ruolo dell’investimento privato di una società calcistica all’avanguardia, in sinergia con gli interlocutori pubblici che sono già, e saranno ancora di più con il nuovo progetto, anch’essi destinatari diretti dei benefici derivanti dall’opera. Basti vedere le ricadute in termini occupazionali già generate dallo Juventus Stadium e la riqualificazione ambientale che l’intero progetto Continassa è destinato ad avere nella Circoscrizione 5, detta anche Vallette. La Juventus ha giocato e continuerà a giocare un ruolo importante nello sviluppo della città