“Dovrebbero vergognarsi” ha tuonato il nuovo presidente dei Rangers Football Club Paul Murray. L’accusa è diretta al direttivo recentemente estromesso dall’assemblea degli azionisti, composto da una serie di figure molto vicine a Mike Ashley, proprietario del Newcastle United e, finora, maggiore finanziatore del club scozzese fino all’arrivo dell’uomo d’affari Dave King.
Un prestito da 1,5 milioni senza garanzia dal consorzio dei “tre Orsi”
E proprio con King, che avrà un ruolo finanziario determinante, e soprattutto con un nuovo board al timone, le cose paiono cambiare, a poco a poco: la notizia è che la società ha accettato un prestito da 1,5 milioni di sterline dal consorzio dei cosiddetti “tre Orsi”, formato ovvero da Douglas Park, George Taylor e George Letham che, insieme, rappresentano una cospicua parte del capitale sociale della gloriosa squadra britannica di recente caduta in disgrazia. Il prestito, fa sapere Murray, è stato concesso senza alcuna richiesta di garanzia da parte dei tre azionisti, né a condizioni particolari. Sottolineatura giunta allo scopo di mettere a nudo, ancora una volta, la politica di Ashley che, da una parte, finanziava il club, mentre, dall’altra, mirava al possesso dei suoi asset migliori (Ibrox compreso) e aveva già messo le mani sul merchandising del club (con il controllo della società Rangers Retail Ltd).
Un prestito per guardare con più fiducia la futuro
Il prestito servirà a sostenere il club nel breve periodo, e per guardare al futuro con maggior ottimismo: è al vaglio infatti un piano finanziario che dovrà garantire equilibrio e solvibilità a medio-lungo termine e a fare la parte del leone sarà proprio Dave King, che ha già annunciato di voler provvedere all’apporto di almeno metà del capitale necessario alla ristrutturazione economica del club. Intanto, la dirigenza è concentrata innanzitutto a tagliare i sostanziali legami con Sports Direct: in questo senso, la seconda tranche del prestito da 10 milioni concordato dal precedente Consiglio è stato congelato, perché è in atto una vera e propria revisione degli invasivi rapporti contrattuali con la nota catena di negozi di proprietà di Ashley, azionista dei Rangers con una partecipazione al capitale pari a 8,92%.