Qatar 2022, l'ONG Sherpa accusa la Vinci Construction di sfruttamento

L’assegnazione dei Mondiali 2022 al Qatar, continua a far discutere parecchio. Nei giorni scorsi, è stato reso noto che questa edizione dei Mondiali si disputerà in inverno, avrà una durata…

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L’assegnazione dei Mondiali 2022 al Qatar, continua a far discutere parecchio. Nei giorni scorsi, è stato reso noto che questa edizione dei Mondiali si disputerà in inverno, avrà una durata di 28 giorni e la finale sarà il 18 Dicembre. Come accennato in precedenza però, le polemiche che ruotano attorno a questa decisione non sembrano placarsi: è infatti di oggi la notizia secondo cui, l’associazione Sherpa, una ONG che si batte contro il crimine economico, avrebbe sporto denuncia contro la Vinci Construction, azienda mondiale dell’edilizia con sede in Francia.

Accuse dell’ONG Sherpa

L’accusa è di quelle pesanti: schiavismo e lavori forzati a danno di immigrati impiegati nei cantieri in Qatar, per l’organizzazione dei Mondiali di calcio. L’ ONG ha voluto evidenziare le motivazioni alla base della denuncia, dichiarando che :” Il gruppo francese, rappresentato dalla sua filiale qatariota QDVC – si legge in un comunicato di Sherpa – si è aggiudicato diversi milioni di euro di contratti in vista dell’evento, e impiega direttamente e attraverso numerosi subappaltanti di diritto qatariota migliaia di lavoratori sul posto. Le inchieste condotte – si legge nel documento – concludono per l’uso da parte di queste imprese di minacce di vario tipo per costringere una popolazione vulnerabile a condizioni di lavoro e di alloggio indegne, per una remunerazione ridicola. I passaporti vengono confiscati dalla ditta – aggiunge – e i lavoratori subiscono minacce se rivendicano il diritto a migliori condizioni di lavoro o di alloggio, se vogliono dimettersi o cambiare lavoro”.

La versione della Vinci Construction

La risposta dell’azienda non si è fatta attendere, infatti la Vinci Construction ha replicato che :” in Qatar, come in tutti i Paesi in cui Vinci lavora – spiega l’impresa – il gruppo rispetta il diritto locale del lavoro e i diritti fondamentali. Tutti i collaboratori della filiale qatariota hanno libero accesso al loro passaporto e l’orario di lavoro e di riposo è strettamente rispettato”. Le polemiche relative all’assegnazione e all’organizzazione dei Mondiali del 2022 sono destinate a proseguire anche nei prossimi anni