Un ruolo di potere che non sente nelle sue corde, lui che è uomo “di campo”. Fabio Capello respinge l’ipotesi di una sua possibile candidatura futura alla presidenza della Federcalcio: “Faccio già fatica a lavorare in una nazionale – racconta a “Radio Anch’io Sport” – perché sto poco sul campo… ma ormai siamo in volata, stiamo finendo mio ciclo”.
Capello è ancora ct della Russia, con la quale ha avuto diversi problemi di pagamenti: “Non ne voglio parlare”, ha tagliato corto il commissario tecnico. Preferisce spiegare i problemi del calcio russo piuttosto che i suoi: “Non abbiamo giovani che giocano nelle grandi squadre. È un grosso problema in questo momento, la mancanza di giovani e del coraggio da parte degli allenatori di farli giocare. Adesso – aggiunge – 2-3 squadre hanno invertito la tendenza e nelle prossime partite schiererò qualche giovane nuovo in campo”.
Sulla questione del numero degli stranieri nei campionati, spiega: “Il regolamento in Russia impone alle squadre di avere quattro giocatori russi. Gli stranieri sono di discreto livello, quelli di alto livello fanno la differenza e migliorano i campionati. In Italia i migliori giocatori vanno sempre via, mentre una volta arrivavano e miglioravano il livello del torneo. Un altro nostro problema è che abbiamo pochi giocatori russi che militano all’estero”.