Parma fallito, va in esercizio provvisorio con 74 milioni di debiti sportivi e 218 totali

La giornata decisiva per il destino del Parma è cominciata questa mattina alle 10.30. I giudici sono chiamati a decidere sulla richiesta di fallimento della società, presentata mesi fa dalla…

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La giornata decisiva per il destino del Parma è cominciata questa mattina alle 10.30. I giudici sono chiamati a decidere sulla richiesta di fallimento della società, presentata mesi fa dalla Procura di Parma. Il collegio giudicante sarà composto da tre magistrati, e sui tempi della sentenza non ci sono certezze: potrebbe arrivare anche nella giornata di venerdì, o persino lunedì. Pare però che il giudice delegato Pietro Rogato e i suoi colleghi cercheranno di arrivare alla decisione nel minor tempo possibile.

Lo scenario più probabile è quello del fallimento del club, con il paracadute offerto dalla Lega per proseguire il campionato fino a giugno. Come funzionerebbe questo percorso? Il tribunale, accertato lo stato d’insolvenza della società, potrebbe dichiarare il fallimento e nominare il curatore, al quale spetterebbe la richiesta per l’esercizio provvisorio, che dovrebbe poi essere accordata dal giudice. Solamente in quel caso entrerebbe in gioco il prestito della Lega, che si è detta disponibile a sostenere il Parma (fino ad una cifra, mai confermata ufficialmente, intorno ai 5 milioni di euro provenienti dal fondo multe). Soldi pronti, che potrebbero essere già spesi per pagare gli steward, il servizio di pulizie e l’energia elettrica, oltre – chiaramente – per organizzare la partita di domenica sera contro il Torino.

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Il Parma sembra ormai destinato al fallimento. Lo hanno confermato, in sostanza, Osvaldo Riccobene e Marco Preti, rispettivamente componente del collegio sindacale che sta amministrando il Parma e responsabile amministrativo del club gialloblu. All’uscita dal Tribunale, entrambi hanno evidenziato come ad oggi non esista un piano di ristrutturazione del debito del club, che quindi ora potrebbe andare incontro al fallimento. Quel che al momento è certo è che l’udienza è durata esattamente 17 minuti (in Tribunale lo hanno definito “caso giuridico senza precedenti”, per la velocità dei lavori) e non era presente Manenti, che attualmente si trova a San Vittore ed ha rinunciato a presenziare. Ma ciò, come anticipato ieri da Calcio&Finanza, non ha rallentato o rinviato la sentenza.

Sono incerti i tempi della sentenza. Si parla di una comunicazione al club via Pec forse già nel pomeriggio di oggi. Il collegio dei sindaci andrà ora a Collecchio, per parlare con la squadra.