La Champions League assiste al dominio dei club Nike su Adidas

Benché sia una competizione targata Adidas, mai come quest’anno la Champions League edizione 2014/15 può essere definita una competizione a largo dominio dell’eterna rivale della multinazionale tedesca, la…

Real album de la aficion

Benché sia una competizione targata Adidas, mai come quest’anno la Champions League edizione 2014/15 può essere definita una competizione a largo dominio dell’eterna rivale della multinazionale tedesca, la notissima firma statunitense Nike.

La Champions League, vetrina importante anche per i brand sportivi

La massima competizione europea per club è infatti una vetrina importante anche per i brand che ogni anno investono decine di milioni nel calcio. Il prestigioso palcoscenico europeo è un potentissimo mezzo di diffusione del marchio e della reputazione aziendale, fucina continua di “spunti” per la creazione e il lancio sul mercato di campagne marketing ad hoc. Lo scopo è sempre lo stesso: condividere un messaggio che associ alla prestazione sportiva (positiva) le qualità  di prodotti sempre più innovativi.

La scure della Champions si è abbattuta sui club Adidas

Il rettangolo di gioco, al termine delle sfide incrociate degli ottavi di finale conclusesi ieri, ha abbattuto la sua scure sulla partecipazione dei club targati Adidas, falciandone di netto la presenza nei quarti di finale (in programma ad aprile) e depotenziandone, al contempo, le possibilità di esposizione nella fase più calda della manifestazione continentale. La sorpresa più grande, in questo senso, è stata l’eliminazione del Chelsea di Josè Mourinho, targato Adidas, ad opera del PSG, che veste Nike: il più classico dei confronti che ha sentenziato un addio prematuro, quello del club inglese, alla Champions, e che non pochi grattacapi sta creando ai tedeschi, privati di uno dei suoi club di punta a livello commerciale, e tra i grandi favoriti, perlomeno sulla carta, alla vittoria finale.

Cinque club Nike, solo due Adidas: e se l’urna è benevola…

A giocarsi l’accesso alle semifinali infatti, ben 5 club firmati da Nike: si tratta della Juventus, dell’Atletico Madrid, del Barcellona, del Psg e del Monaco.

Per Adidas invece solo Bayern Monaco e Real Madrid e con Puma che ha assistito impotente all’eliminazione dei suoi due maggiori testimonial a livello collettivo (Arsenal e Borussia Dortmund), al momento, l’azienda statunitense è in netto vantaggio sulle concorrenti per un trionfo (non solo sportivo) impossibile da immaginare solo un mese fa. E con Cristiano Ronaldo e Messi che danno equilibrio al confronto delle sponsorizzazioni individuali in club di segno opposto, si attende l’esito degli attesissimi sorteggi di domani. Perché se l’urna sarà benevola con Nike, mettendo a confronto la squadra di Guardiola e quella di Ancelotti, la catastrofe, per Adidas, potrebbe presto materializzarsi.