Fallimento Parma, ecco cosa attende il club nei prossimi giorni

L’unica certezza è che il Parma è fallito. Alle 16.00 di oggi pomeriggio, il Tribunale della città emiliana ha depositato la sentenza del giudice, che ha quindi accolto le richieste…

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L’unica certezza è che il Parma è fallito. Alle 16.00 di oggi pomeriggio, il Tribunale della città emiliana ha depositato la sentenza del giudice, che ha quindi accolto le richieste della Procura della Repubblica di Parma, che aveva proposto il fallimento. Cosa succederà ora? Proviamo a spiegarlo.

1. Il club è in esercizio provvisorio

I curatori fallimentari nominati dal Tribunale di Parma sono già entrati all’opera. Mentre veniva depositata la sentenza, Angelo Anedda e Alberto Guiotto si sono diretti a Collecchio, per cominciare a visionare la situazione. Il loro compito principale sarà quello di eseguire una valutazione di tutti gli asset della società. A seguito di questa questa valutazione, verrà accertata l’effettiva possibilità dell’esercizio provvisorio, che servirà a traghettare la squadra fino a fine stagione, in attesa di un compratore. Se non si presenterà un imprenditore (o una cordata) disposta a rilevare il club presentando un piano, questo finirà all’asta.

2. Chi sono i curatori fallimentari

Angelo Anedda è presidente dell’Ordine dei commercialisti di Parma. Alberto Guiotto, anche lui commercialista, è membro della commissione di riforma del diritto fallimentare. Il nome di Guiotto ha già fatto parte delle cronache parmensi, essendo stato curatore speciale della Parmalat, durante la valutazione della ex azienda di Callisto Tanzi nell’ambito dell’operazione di acquisto da parte dei francesi di Lactalis. Il Tribunale, nel collegio dei creditori, ha inserito anche il capitano della squadra Alessandro Lucarelli, oltre all’Iren, la società che eroga gas luce e acqua a Parma.

3. Per rilevare il Parma potrebbero bastare anche 50 milioni di euro

La sentenza del Tribunale ha quantificato i debiti totali in 218 milioni di euro; 74 milioni sono invece quelli relativi ai debiti sportivi. Nel dettaglio, la sentenza parla di “un ingente debito sportivo stimabile allo stato in euro 74.360.912 di cui 63.039.920 nei confronti dei calciatori tesserati, salvi ulteriori e più approfonditi accertamenti”. All’interno del club, secondo indiscrezioni raccolte da Calcio&Finanza, in molti sono però convinti che chi vuole comprare il Parma potrà farlo per una cifra attorno ai 50 milioni di euro.

4. Parma-Torino si gioca: si va verso il sì

Parma-Torino si dovrebbe giocare alle 20.45 di domenica prossima. Se non fosse arrivata la sentenza entro domani, difficilmente la Lega avrebbe dato il proprio assenso. L’arrivo della decisione del giudice però cambia le cose ed ora si va verso il nulla osta. Gli stessi curatori, all’uscita da Collecchio, hanno spiegato che faranno di tutto perché si possa giocare. Una posizione condivisa anche da Osvaldo Riccobene, componente del collegio dei sindaci del Parma Calcio, che all’uscita dal Tribunale in mattinata ha spiegato che c’erano le condizioni perchè la partita si potesse svolgere.