Milan, Berlusconi disposto a vendere solo il 25%. E spuntano gli americani

Nessuna opzione per cedere la maggioranza del club. Silvio Berlusconi vuole mantenere la leadership del Milan ed è disposto ad accettare investitori solo per quote di minoranza. La trattativa con…

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Nessuna opzione per cedere la maggioranza del club. Silvio Berlusconi vuole mantenere la leadership del Milan ed è disposto ad accettare investitori solo per quote di minoranza. La trattativa con il gruppo thailandese che fa capo a Bee Taechaubol proseguirà solamente per una quota del 25%, ma senza possibilità di arrivare al 51%. E per di più gli acquirenti non sembrano credibilissimi. Le prime verifiche bancarie sulla solvibilità del gruppo di private equity Thai Prime, scrive “Il Messaggero”, non avrebbero dato risultati così positivi.

Alessandro Franzosi, direttore corporate finance & business development di Fininvest, è l’uomo che sta conducendo la trattativa insieme all’ad Pasquale Cannatelli. E i contatti sarebbero ripresi con altri due potenziali partner del Milan: gli americani che gestiscono il Madison Square Garden e che hanno una compagnia omonima, impegnata in gare sportive e concerti, e il cinese “Mr Pink”, ovvero Poe Qiu Ying Wang Shup.

La prima opzione del Milan, secondo il quotidiano romano, è di portare Mister Bee in società come azionista di minoranza: la dirigenza del club e il thailandese concordano sul valore del Milan, cioè circa 750 milioni (un miliardo meno 250 milioni di passività). Per un quarto della torta, Bee potrebbe sborsare circa 190 milioni, o 225 se l’ex Cavaliere accettasse di vendere una quota del 30%. Non di più. Ed è qui il punto di contrasto con Berlusconi: Taechaubol è disposto ad accettare la valutazione (altissima) del Milan, ma vuole la garanzia di poter arrivare al controllo totale della società col 51%.

Le possibilità sono diverse. Il thailandese vuole un’opzione call su un secondo pacchetto di azioni, del 26% o 21%, che lo porti entro tre anni ad avere la maggioranza del club. L’ex Cavaliere propone invece un’opzione put, cioè una possibilità – non un obbligo – di vendita del restante al nuovo acquirente. Un’opzione che Berlusconi potrebbe decidere di non esercitare e che quindi lascerebbe il manico del coltello dalla sua parte. Sempre che la trattativa con Bee vada avanti, il che non è affatto detto.