Sky-Borsa di Londra. Dopo aver “strapagato” i diritti televisivi della Premier League, nell’asta più ricca di sempre, la Borsa di Londra penalizza l’emittente tv privata Sky con un calo superiore al 4% a fronte di un -0,2% dell’indice Ftse100. Le quotazioni del titolo scivolano infatti del 4,3% a 913 pence all’indomani dell’esito della gara per le licenze televisive del principale campionato di calcio del Regno Unito. Il gruppo televisivo che fa capo a Rupert Murdoch e Bt (+2,7% in Borsa) si e’ aggiudicato 126 match annui dei 7 pacchetti che, complessivamente, valevano 168 match a stagione (valore totale del pacchetto, 5,136 miliardi di sterline per il triennio 2016-19): il prezzo complessivo delle licenze si e’ apprezzato del 70% circa rispetto all’asta sul precedente triennio (15-18, valore 3 miliardi di sterline) mentre il consensus degli analisti stimava che il costo dei diritti potesse inflazionarsi del 40-45%. Per l’altra emittente in gioco, Bt Sport, un pacchetto di 42 gare live all’anno per un investimento totale di 960 milioni di sterline.
I pareri degli analisti sull’operazione conclusa da Sky
Nello specifico Sky si e’ assicurata cinque pacchetti di partite per 4,176 miliardi di sterline registrando un incremento dell’83% sul contratto triennale in essere. Una valutazione ritenuta eccessiva da alcune note case d’affari: “L’esito e’ stato molto piu’ elevato delle nostre aspettative” e’ il commento di Bernstein. Secondo una parte degli analisti finanziari, questo trend dei costi rischia di divenire “insostenibile” per i conti del gruppo che stanno gia’ soffrendo un deterioramento del ritorno sul capitale investito. Diversamente, secondo Ubs, i maggiori costi, circa 300 milioni di sterline annue rispetto alle previsioni, non dovrebbero pesare sulle stime di marginalita’ dei prossimi anni perché con 200 milioni di sterline di risparmi gia’ previsti, ulteriori risparmi per 80 milioni sulla Champions League e la possibilita’ di alzare i prezzi degli abbonamenti dovrebbero, insieme, essere l’ammortizzatore che dovrà consentire di compensare i maggiori costi.
Fabio Colosimo