Blatter, altra grana: pressioni su report riformistico della FIFA

Ancora problemi per Sepp Blatter, e accuse pesanti che, di certo, non giovano alla sua personale corsa per un nuovo mandato da presidente della FIFA. Uno dei

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Ancora problemi per Sepp Blatter, e accuse pesanti che, di certo, non giovano alla sua personale corsa per un nuovo mandato da presidente della FIFA. Uno dei più suoi più stretti consiglieri infatti, il numero uno dell’avvocatura FIFA Marco Vilingerè stato accusato di modifiche e suggerimenti prepubblicazione di un rapporto indipendente sulle riforme in seno alla Fifa al fine di defilare la posizione di Blatter da alcune scottanti vicende legate a tangenti e corruzione. Sono le email dello stesso Vilinger, pubblicate dal quotidiano tedesco Der Spiegel a inquadrare e definire la storia e le sue connessioni: il rapporto, prodotto da Mark Pieth, professore di diritto penale all’Università di Basilea, sarebbe stato modificato a seguito delle pressioni via Internet da parte del fidato collaboratore di Blatter.

Blatter si rivolge a Pieth per una roadmap riformistica

Blatter ha impegnato Pieth dopo la sua vittoria alle elezioni presidenziali Fifa del 2011, al fine di preparare il terreno ad una roadmap” riformistica per migliorare la governabilità dell’ente con sede a Zurigo. La scelta ricadde proprio su Pieth, indicato come l’uomo in grado di riparare la reputazione malconcia dell’organo di governo del calcio mondiale. Pieth ha infatti presieduto un comitato indipendente che ha pubblicato la sua relazione finale nel mese di aprile dello scorso anno: in essa ha sostenuto il progresso compiuto nelle aree chiave della riforma della governance, sollecitando tuttavia ulteriori progressi sull’introduzione di limiti di termine, maggiori controlli di integrità per i membri del comitato esecutivo FIFA e maggiore trasparenza sui salariLe rivelazioni del Der Spiegel suggeriscono però che Villiger, direttore degli affari legali della FIFA, abbia visto una bozza del rapporto due mesi prima della sua pubblicazione e suggerito numerose modifiche per rimuovere i riferimenti al presidente Fifa e alla caso di corruzione legato alla vicenda della ormai defunta compagnia di marketing ISL allora partner della FIFA. Tutti i riferimenti al caso ISL sono inutili. Non capiamo cosa si possa guadagnare riferendosi al caso ISL” ha scritto Vilinger. Le conclusioni di una precedente relazione del comitato etico Fifa aveva stabilito che Blatter, nella vicenda, era stato goffo” piuttosto che “criminale” nella gestione di una tangente da 1 milione di dollari destinata a João Havelange, il quale, assieme a Ricardo Texeira (ex numero uno del calcio brasiliano) aveva intascato ben 22 milioni di dollari in tangenti proprio dalla ISL.

Le modifiche apportate da Vilinger

Villiger ha cancellato due lunghi passaggi che si occupano della vicenda ISL, una delle quali riguarderebbe da vicino la posizione di responsabilità di Blatter: Oltre a questo problema-scriveva Pieth- vi è anche il fatto che Blatter era il segretario generale al momento in cui ISL/ISMM stava avendo rapporti d’affari con la FIFA e quando le tangenti sono state pagate“. E ancora: Ci si deve chiedere se, nel corso degli anni, prima del crollo di ISL, il presidente Blatter sapeva o avrebbe dovuto sapere che l’ISL aveva fatto pagamenti (tangenti) ai funzionari Fifa“. Entrambi i passaggi sono stati eliminati dalla relazione pubblicata il 22 aprile. Pieth aveva scritto che una riforma di successo era possibile solo “con un cambiamento di cultura a tutti i livelli dell’organizzazione, a partire dalla cima“.

Pieth ha poi soppresso il riferimento esplicito alle responsabilità di Blatter dalla sua relazione finale, facendo invece riferimento a un “opinion leader, che deve dare il buon esempio“. La differenza nelle due versioni del report è sostanziale: dove Pieth ha indicato “scandali”, Villiger ha sostituito  il termine con “casi precedenti. Le rivelazioni, ovviamente, sono dannose per Blatter, perché sembrano confermare il sospetto di un tentativo di sovvertire un processo di riforma solo in apparenza indipendente. In un comunicato Fifa, il numero uno del calcio mondiale si è poi affrettato a chiarire che “nessuna influenza ingiusta è stata esercitata“, e che si è “trattato di un procedura standard”. Un equivoco insomma, in cui le modifiche proposte erano basate sul contributo dei vari direttori Fifa. Con il Comitato di Pieth che aveva l’ultima parola sul testo, ha detto, ha infine sottolineato che dei 37 suggerimenti di modifiche solo cinque sono state effettivamente ripresi.

Fabio Colosimo

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