Il Barcellona ancora in causa: citato da MCM per 100 milioni di euro

I guai in casa Barcellona sembrano non dover finire più. Dopo il caso Neymar e il blocco al mercato imposto dal Tas di Losanna, il club catalano si…

I guai in casa Barcellona sembrano non dover finire più. Dopo il caso Neymar e il blocco al mercato imposto dal Tas di Losanna, il club catalano si trova infatti ad affrontare un’altra grana: la società Muro Cortina modulare Advertising (MCM) ha portato in tribunale la società attualmente presieduta da Bartomèu, per la presunta violazione di un contratto commerciale. Non solo, MCM richiede un indennizzo che spaventa: quasi 100 milioni di euro. La prima udienza è stata fissata per stamattina alle 9, di fronte al giudice Antonio Moralez.

I motivi della controversia

Al centro della contesa, la facciata de La Masìa, oggetto del contratto tra il Barcellona e MCM. Nel gennaio 2010 infatti, Joan Laporta (all’epoca presidente del Barça), decise di dare impulso ai lavori per terminare, da una parte, la Città dello Sport, dall’altra, appunto, la facciata de La Masìa con una sorta di “doppia pelle” composta da pannelli a Led per la proiezione pubblicitaria. Incaricata alla “formulazione” e alla realizzazione dell’opera proprio MCM, con la quale il club spagnolo stabilì inoltre di dividere a metà i proventi legati allo sfruttamento. Tuttavia, con Sandro Rosell al timone è arrivato sia un nuovo accordo, che ha preso il posto di quello in precedenza stipulato sotto la gestione-Laporta, sia la presunta violazione del patto stesso, con notevole pregiudizio economico, secondo la società di Antonio García Valdecasas, sia per il club che, soprattutto, per la sua società.

Tre udienze per chiarire la situazione

Stamattina, come detto, il primo atto di un processo che si comporrà di tre sessioni (da oggi a mercoledì) che dovranno produrre la sentenza del giudice entro il fine settimana, dopo l’intervento dei periti di parte e l’esposizione delle conclusioni dei protagonisti della vicenda (questo venerdì). Laporta e Rosell oggi incontreranno Mario Conde, avvocato di MCM che qualche mese fa ha bollato come “inspiegabile” il fatto che il Barcellona “non abbia voluto guadagnare denaro” per lo sfruttamento della pubblicità sulle pareti de La Masìa. Chiamati a testimoniare di fronte al giudice saranno anche Antoni Rossich (ex direttore generale sotto la presidenza Rosell), Joan Olive (ex direttore generale durante la presidenza di Joan Laporta), Javier Fuas (attuale vicepresidente del club) e Sol Duarella (amministratore delegato di Coca Cola Iberian Partners).

Le parole di Faus

Proprio Javier Fuas ha pronunciato parole di fuoco sulla citazione in giudizio da parte di MCM, che secondo il vicepresidente catalano intende ottenere, chiamando in causa il Barcellona, solo “fama e notorietà”. Di certo c’è che la società spagnola spera in una sentenza favorevole: 100 milioni di euro, secondo le stime fatte effettuare da un pool di esperti da MCM, sarebbero un durissimo colpo per le casse del club azulgrana. Secondo il quotidiano catalano Sport però non vi sarebbe il rischio di perdere la causa e se dovesse accadere, dei 99,3 milioni richiesti da MCM, la quantità di denaro destinata a chiudere il “caso” sarebbe di solo un milione di euro.