Negli ultimi tempi, il destino di Pippo Inzaghi sulla panchina del Milan sembrerebbe già segnato. Sembra ormai certo che l’ex attaccante rossonero difficilmente otterrà la riconferma nella prossima stagione. E i nomi, nei corridoi di Casa Milan, si sprecano: da Vincenzo Montella a Jurgen Klopp. Ma un nome potrebbe essere in vantaggio su tutti: Alejandro Sabella. L’ex commissario tecnico dell’Argentina, vicecampione del mondo all’ultimo Mondiale, arriverebbe a Milano anche grazie allo sponsor Adidas. Non sarebbe la prima volta a succedere che un brand entra direttamente nella trattativa tra una squadra e un tecnico.
Il contratto Conte-Puma-Figc
Quando l’Italia ha perso il ct Cesare Prandelli, dimessosi dopo il disastro Mondiale, la Nazionale si è trovata a dover risolvere la questione del nuovo allenatore subito dopo un’altra tempesta, quella che ha investito di polemiche il numero uno della Figc Carlo Tavecchio per la ormai famosa storia di Optì Pobà. Il problema, però, era un altro: dare al tecnico tre volte campione d’Italia un adeguato contratto, per convincerlo a non restare fermo un anno ed aspettare una panchina di un grande club invece della Nazionale italiana. Così, in aiuto della Federcalcio è arrivato lo sponsor tecnico Puma.
Lo scorso agosto, Conte ha sottoscritto due accordi, per una cifra complessiva di 4 milioni netti l’anno che può salire a 4.5 in caso di qualificazione all’Europeo. Tutte e due sono con la Federcalcio: il primo (2 mln) come ct e coordinatore delle nazionali giovanili unificando ruoli e compensi di Prandelli e Sacchi; il secondo per la cessione al 100% dei diritti di immagine alla Federazione. Contestualmente Figc girerà a Conte altri 2 milioni netti l’anno, assicurati da Puma per lo sfruttamento dell’immagine del ct, e in caso di qualificazione un milione nel biennio sempre dallo sponsor. In questo contesto, Puma ha ottenuto dalla Figc il prolungamento della partnership dal 2018 al 2022.
Il ruolo di Adidas nell’affare Milan-Sabella
Chiariamo subito un concetto: Puma paga parte dell’ingaggio di Conte, mentre Adidas sfrutterebbe già il ruolo di brand ambassador di Sabella. Il tecnico vicecampione del mondo non solo ha allenato una nazionale, come quella argentina, targata Adidas. Ma è egli stesso uomo immagine della casa tedesca. La quale si sta impegnando a cercare una nuova sistemazione al tecnico.
Da una parte c’è quindi la necessità del brand di piazzare un suo uomo, dall’altra quella di tenere alti i risultati del club rossonero. Perché, detto in estrema sintesi, a scarsi risultati sul campo possono accompagnarsi scarsi risultati sulla vendita delle magliette. E Adidas, che già è costretta a inseguire Nike e da essa deve difendersi – sia sul piano delle vendite che su quello della corte che il “baffo” sta facendo alla nazionale tedesca) – non può permettersi di perdere ulteriore terreno.
Non solo. Il Milan ha da poco rinnovato l’accordo di jersey sponsorship con Emirates per circa 20 milioni di euro all’anno. Un accordo che andrà a migliorare i ricavi commerciali del club rossonero, arrivati a 102 milioni di euro nel 2014 secondo i dati Deloitte. Ma una debacle di risultati e di vendita di magliette potrebbe incidere sul trend positivo. Da qui, il contatto Milan-Adidas-Sabella. Un accordo che farebbe contenti tutti.