Lotito gli ha dato del “cretino” sul Corriere della Sera. E lui, Abodi, risponde così: “E’ una frase che ha presupposti sbagliati, perché non è quella la riforma dei campionati che noi abbiamo in mente. La cosa che lui dice non è riferita solo a me ma a tutta l’assemblea. Lui dovrebbe sapere che da noi 22 club decidono tutto insieme. Lui parla da solo, io all’ultimo incontro ero accompagnato da 5 presidenti di B. Così si resta prigionieri degli insulti e non si risolvono le questioni. Dobbiamo preoccuparci di incrementare i fatturati di reputazione e credibilità per pensare di aumentare i ricavi”.
Credibilità, reputazione, rispetto
L’attuale numero uno delle Lega di Serie B, ospite della trasmissione Director’s Box su Fox Sport, ha spiegato che “Il sistema ha bisogno di credibilità, reputazione, rispetto: certe affermazioni minano alle fondamenta questi presupposti. Non me ne faccio un problema personale, chi deve vigilare e giudicare potrà farlo”. Abodi si riferisce a Lotito, ma commenta anche chi, come Marotta, sulla vicenda auspica l’intervento del Governo, auspicando che il calcio “debba fare di tutto per uscirne da solo, più si dimostrerà autosufficiente più potrà restare autonomo. E’ il momento di dimostrare che l’accordo politico di agosto tra le quattro leghe abbia avuto un senso, oggi ancora di più”.
“All’estero hanno vinto la sfida dei fatturati”
Sulla riforma dei campionati, invocata da Lotito, Abodi la pensa così: “C’è una lista di priorità che vanno affrontate. Altri Paesi ci sono arrivati prima e più efficacemente: lì chi arriva in prima divisione è sempre chi vince i campionati, in un sistema che ha sviluppato gli anticorpi per superare la sfida dei fatturati. Se chiediamo ai tifosi di tenere i giusti comportamenti, dobbiamo noi per prima dare l’esempio, anche nel linguaggio. Non stiamo dando una bella prova. E non va bene la messa in dubbio di tutto: ho un’idea di calcio e di sport profondamente diversa”.