Sports Direct International – La Sports Direct International è crollata nei primi scambi a Londra dopo che il suo fondatore miliardario Mike Ashley ha sollevato circa 111 milioni di sterline (144 milioni di euro), con la vendita di una piccola parte della sua quota di controllo.
Mike Ashley, attuale vice presidente della società britannica, ha venduto 15,4 milioni di azioni dirette ad un prezzo di 720 pence ognuna, tagliando la sua quota al 55,1 per cento dal precedente 57,7 per cento. Il titolo è stato acquistato da investitori istituzionali nel quadro di un’offerta organizzata dalla Goldman Sachs Group Inc.
Le azioni della Sports Direct International sono scese fino al 5 per cento, a 722,5 pence, il più grande declino intraday dal 24 giugno, per poi assestarsi al 4,4 per cento, a 727 pence, nel corso della mattinata. Ashley, che ha fondato Sports Direct nel 1982 e possiede il club di Premier League del Newcastle United, ha un patrimonio stimato in 5,6 miliardi di dollari, secondo l’indice dei miliardari mondiali stilato da Bloomberg.
La vendita potrà essere usata dai media britannici sul fatto che Ashley stia considerando di prestare al di club scozzese dei Glasgow Rangers, anche se secondo alcune dichiarazioni di Sports Direct International e Goldman Sachs non è stato “offerto alcun motivo per la dismissione“. Pare che Ashley abbia depositato i documenti di notifica ai funzionari catastali eper accaparrarsi i titoli di proprietà dello stadio e del campo di allenamento dei Rangers, almeno secondo il The Guardian. Tale mossa è vista come un preludio per offrire un nuovo prestito, che potrebbe effettivamente dargli il controllo di Ibrox. Il Rangers Supporter Trust avrebbe per questo motivo chiamato i prorpi avvocati nel tentativo di contrastare i suoi piani.
Si potrebbe, però, anche alimentare la speculazione che Ashley stia cercando di acquisire una nuova partecipazione strategica nel mondo retail. L’anno scorso ha acquistato una partecipazione del 11% nella House of Fraser. Negli ultimi anni Sports Direct International ha scommesso molto sulle catene di vendita al dettaglio, tra cui Debenhams e Tesco attraverso strumenti finanziari complessi noti come opzioni put.
Alberto Lattuada