Serie B – Il campionato di Serie B riaprirà sabato 17 gennaio e il Brescia giocherà in casa contro il Frosinone, ma la partita più importante per le Rondinelle si dovrà giocare fuori dal manto verde e la posta in gioco sarà molto importante, la permanenza nell’industria del calcio italiano.
Corioni ha dieci giorni di tempo per ricapitalizzare e chi volesse prenderne il posto lo dovrà farlo entro fine gennaio. Bastano solo 10 milioni per prendere le redini del Brescia Calcio. Nonostante il lavoro svolto da Deloitte in estate abbia sancito che il rischio fallimento è lontano, in città il 2014 si è chiuso con quell’ombra incombente e la paura di perdere non solo la Serie B.
Tutta Brescia sembra, però, voler azzerare tutto e ripartire come fatto dal Bari, dichiarato fallito il 10 marzo scorso, che è rinato a maggio. L’esempio dei Galletti pugliesi potrebbe anche essere di buon auspicio visto che spinti dalla piazza il nuovo Bari sfiorò quasi la A e fu una.delle grandiprotagoniste della Serie B. Brescia si attaccherà in massa alla sua squadra? Il fallimento è l’unica soluzione? Qui ai rischia di partire dai dilettanti, un possibilità concreta. È vero il Brescia deve cambiare, ma non sarà facile salutate Corioni dopo tanti anni di gioie e dolori.
Per rimanere in Serie B ci vuole Infront
A favore del Brescia si attiverà anche il Comune, disponibile a concedere il sedime per lo stadio, anchese la trattativa con Infront si è arenata nonostante un progetto considerato da molti ben pensato, soprattutto se consideriamo che il Brescia gioca attualmente in Serie B. Nei giorni scorsi sono stati riattivati i canali proprio con Infront, l’unico progetto ritenuto serio sia da Ubi Banca, che poi l’ha bocciato, sia dall’amministratore unico del Brescia, Luigi Ragazzoni. La domanda che si fa la stampa locale è perché si siano interrotte le trattative con Infront per poi chiedergli di partecipare alla ricapitalizzazione insieme a Rinaldo Sagramola.
L’altro interrogativo è il ruolo di Banca Ubi, ovvero lo sponsor che per anni ha sostenuto la società grazie alla figura di Corrado Faissola, banchiere, tifoso del Brescia e competente di calcio morto il 20 dicembre 2012, che è stata determinante per evitare il fallimento con l’anticipo della sponsorizzazione, ma che non ha evitato in questi mesi il passaggio da penalizzazione in penalizzazione in Serie B.
Alberto Lattuada