Spagna, la FASFE denuncia la ripartizione dei diritti tv all'UE

FASFE – La FASFE, la Federacìon de Accionistas y Socios del Fútbol Español, organizzazione democratica e indipendente che rappresenta gli interessi dei piccoli azionisti e delle associazioni dei tifosi…

under armour Barcellona

FASFE – La FASFE, la Federacìon de Accionistas y Socios del Fútbol Español, organizzazione democratica e indipendente che rappresenta gli interessi dei piccoli azionisti e delle associazioni dei tifosi in Spagna, ha presentato una denuncia formale agli organi UE competenti per l’assoluta iniquità della ripartizione dei proventi derivanti dai diritti tv nella Liga spagnola.

La denuncia della FASFE, come si apprende su FutbolFinanzas, ha lo scopo di segnalare non solo la netta diseguaglianza che ad oggi, condiziona pesantemente i rapporti di forza tra i club spagnoli, ma denuncia, allo stesso tempo, la violazione degli articoli 101 e 102 del Trattato del funzionamento dell’Unione Europea che vieta pratiche anticoncorrenziali. Sulla disparità, la Federazione spagnola, tuttavia, sta lavorando e avrebbe pronta una vera e proprio rivoluzione ispirata al modello inglese: quello cioè che, nel panorama continentale, rispetta più di tutti criteri egualitari che limano le disuguaglianze tra le big e il resto delle società della Premier.

La ripartizione dei diritti tv in Spagna

In Spagna, la contrattazione dei diritti tv avviene non collettivamente ma singolarmente. Il risultato è che quasi il 40% della posta in gioco finisce nelle casse dei due club storici e di maggior prestigio del calcio iberico, Real Madrid e Barcellona. Club che si assicurano dunque, ricavi da capogiro a scapito delle restanti società alle quali tocca invece la restante parte. In questo senso, il rapporto first-to-last, indicatore che misura i termini proporzionali la ripartizione, risulta ampiamente sbilanciato a favore dei grandi club (nonostante un leggero “recupero” da parte dei club più piccoli): quasi 8 volte tanto tra la prima e l’ultima.

Fabio Colosimo