La IFA e la UEFA hanno riferito di aver inviato una lettera congiunta di avvertimento alla Hellenic Football Federation (EPO), che mira ad affrontare il grave problema della corruzione e delle partite truccate nel calcio greco. Il coinvolgimento dello stato nel calcio è ritenuto inaccettabile e potrebbe portare il paese ad essere bandito dalle competizioni internazionali.
I funzionari dell’EPO sono stati accusati di coinvolgimento in partite truccate ed ora una nuova legislazione porrà dei limiti al presidente della EPO, per la precisione due date di termine, per introdurre riforme e normative volte a tutelare la sicurezza e l’indipendenza degli arbitri. La misura in cui i direttori di gara greci sono stati oggetto di minacce e incentivi per risolvere le partite è diventata sempre più chiara ed è anche per questo che l’ex arbitro scozzese Hugh Dallas è stato imposto come capo della Super League greca per cercare di mettere ordine alla situazione.
Gli interessati dal provvedimento giudiziario sono 11 figure chiave del calcio ellenico, quattro della Federcalcio ellenica (EPO), due del Comitato Centrale Arbitrale della EPO (KED), due presidenti di club di Super League e tre arbitri sospettati di corruzione quando il procuratore capo era Aristidis Coree, che è stato inspiegabilmente sostituito nel mese di ottobre. Dallas si è dimesso dall’attività di arbitro nel mese di novembre dopo il brutale pestaggio di Christoforos Zografos, il vicedirettore del comitato arbitrale centrale della Grecia, eseguito da due uomini muniti di spranghe ad Atene. Evangelos Marinakis, il presidente dell’Olympiakos, sotto inchiesta per le partite truccate e per l’uso della violenza, che per ora ha negato, ha accusato il proprietario dell’AEK, Dimitris Melissanidis, di aver ordinare l’assalto, ipotesi smentita dallo stesso Melissanidis.
Con il calcio greco in un disperato bisogno di pulizia totale la FIFA ha il compito di difendere l’indipendenza del calcio dalla politica assicurando al contempo misure efficaci di protezione dal match-fixing.
Alberto Lattuada